Brasile. 60 morti per gli scontri nel carcere di Manaus

Notizie Geopolitiche –

Si è concluso con un bagno di sangue la rivolta nel carcere Anisio Jobim di Manaus, in Brasile, dove ieri gang rivali del traffico di droga si sono scontrate con indicibile violenza: durante gli scontri sono stati decapitati detenuti, altri sono stati dati alle fiamme o mutilati. I corpi sono stati gettati dalle mura.
Il bilancio delle vittime, non ancora definitivo dopo 17 ore di scontri, è di una sessantina di morti, ma le notizie sono girate in fretta e in ben 12 case circondariali vi sono state proteste per il sovraffollamento e le condizioni precarie, con presa di ostaggi. Da una delle strutture sono riusciti a fuggire 87 detenuti.
Riferendosi ad Anisio Jobim il segretario di Pubblica sicurezza, Sergio Fontes, ha parlato di “peggior massacro del sistema carcerario di Amazonas” e ha detto che “Tutti hanno sofferto ogni tipo di sevizia” ad opera dell’una o dell’altra gang, la “Familia do Norte” di Rio de Janeiro e la “Primeiro Comando da Capital”.
Già in ottobre, approfittando delle visite domenicali, i membri di una gang del carcere di Boa Vista erano penetrati nell’area dell’altra gang venendo a scontri: anche in quel caso vi erano stati 25 morti, di cui 7 decapitati.