Brasile. Mara (sociologo), ‘la crisi pesa sulla coscienza degli elettori’

Agenzia Dire

SAN PAOLO (Brasile) – Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro parla soprattutto al suo elettorato, provoca Lula sulla corruzione ma deve preoccuparsi della violenza politica dell’estrema destra, che nel Paese aumenta. A meno di un mese dalle elezioni del prossimo 2 ottobre, il professore di sociologia dell’Universidade Federal do Rio de Janeiro (Ufrj), Pedro Mara, commenta all’agenzia Dire i possibili ultimi sviluppi della campagna elettorale, anche a partire dal primo dibattito televisivo fra i candidati che si è tenuto la settimana scorsa.
Il 20 ottobre circa 156 milioni di aventi diritto saranno chiamati a scegliere il suo nuovo presidente, oltre a governatori locali, senatori e deputati federali e degli Stati.
La settimana scorsa l’emittente Rede Bandeirantes ha trasmesso il primo dibattito fra i candidati che al momento riscuotono le maggiori intenzioni di voto stando a tutti gli ultimi sondaggi: Bolsonaro, l’ex capo di Stato Luiz Inácio Lula da Silva, che guida le rilevazioni finora, Ciro Gomes, Felipe D’Avila, Simone Tebet e Soraya Thronicke. Il confronto in tv è uno dei termometri e indicatori di come potrebbero andare le elezioni: è un momento in cui i candidati possono esporre le loro idee, le loro proposte e promesse.
Secondo Mara, Bolsonaro ha parlato direttamente al nucleo più convinto dei suoi sostenitori, anche insistendo su alcune prese di posizione morali, come quelle relative alla corruzione. Un tema, quest’ultimo, che il capo dello Stato ha usato anche nell’ottica di provocare lo sfidante Lula, che è stato accusato e arrestato con questa accusa, poi annullata nel proseguimento del processo ai suoi danni. “Come se la corruzione fosse il grande tema del Paese”, si schernisce Mara. “Come se lo stesso Bolsonaro non avesse rivelato che più della metà del suo patrimonio è stato acquisito tramite l’acquisto in contante, dalle case alle ville, fino ai quadri”.
Bolsonaro cerca di migliorare il gradimento del suo governo, ai livelli più bassi dal momento peggiore della pandemia di Covid-19. “Il presidente ha consolidato ormai un’immagine molto negativa”, afferma il sociologo. “Forse è il presidente con il peggior indice di gradimento su tutti i fronti. Credo che gli elettori si recheranno alle urne con il peso della crisi socioeconomica sulla coscienza”, prosegue Mara, che spiega: “File di persone affamate per strada, prezzi in aumento e salari in calo sono il tragico prodotto della pandemia, che non solo ha provocato una grande quantità di vittime ma che è stata una vera tragedia per l’istruzione in varie aree del Paese. Tutto questo peserà molto nelle decisioni dei cittadini brasiliani”.
Una ricerca realizzata dal centro di sondaggi Datafolha, commissionata dall’emittente Globo e dal quotidiano Folha de Sao Paulo, mostra che Bolsonaro gode al momento di un grado di approvazione del 30% e di disapprovazione del 43%. Un 26% delle persone ascoltate, oltre 5.700, ritiene il governo del capo dello Stato “normale”.
In vista del voto c’è anche un aspetto che preoccupa le autorità di sicurezza della campagna elettorale, che è di fatto cominciata sul finire del 2021: l’aumento della violenza fra i settori più radicali e polarizzati dell’estrema destra brasiliana. Uno degli episodi più recenti di violenza estrema con connotazione politica ha avuto luogo a Foz de Iguacu, nello Stato meridionale di Paranà, dove a luglio un sostenitore dichiarato di Bolsonaro ha ucciso Marcelo de Arruda, tesoriere della filiale locale del Partido dos Trabalhadores (Pt), formazione di Lula nonché principale partito di opposizione del Paese. “L’omicidio di Foz de Iguacu da parte di un supporter del presidente è stato barbaro, disumano e scioccante”, denuncia Mara. “Lo scenario ora tende a peggiorare. Si tratta di un processo pericoloso, quello che mette insieme idee radicali, politica e armi”, avverte in conclusione il sociologo.