Burkina Faso. Il l tenente colonnello Paul-Henri Sandaogo Damiba ha accettato di dimettersi

di Alberto Galvi

Il tenente colonnello Paul-Henri Sandaogo Damiba ha accettato di dimettersi da presidente del Burkina Faso due giorni dopo che gli ufficiali dell’esercito hanno annunciato la sua deposizione, nel secondo colpo di Stato del paese in un anno. L’annuncio ha seguito gli attacchi alle istituzioni francesi, dopo che è stato riferito che il tenente colonnello Damiba si stava rifugiando in una base militare francese.
Paul-Henri Sandaogo Damiba ha offerto le sue dimissioni per evitare scontri. Per risolvere la crisi, influenti leader religiosi e delle comunità hanno tenuto colloqui di mediazione tra Damiba e, il capitano Ibrahim Traoré, che è il sedicente nuovo leader del paese africano.
L’Unione Africana ha chiesto il ritorno dell’ordine costituzionale al più tardi entro luglio 2023, concordando con l’ECOWAS (Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale) che la destituzione di Damiba è incostituzionale. Per l’ECOWAS è inappropriato che i ribelli dell’esercito prendano il potere quando il paese in un momento in cui si sta lavorando per realizzare un governo civile.
Damiba ha stabilito le condizioni di garanzia per le dimissioni che sono la sicurezza per i suoi alleati nell’esercito, la sua sicurezza, i suoi diritti politici e l’assicurazione che coloro che prenderanno il potere rispettino l’impegno che ha dato al blocco regionale dell’Africa occidentale per un ritorno al governo civile entro due anni.
Traoré, dopo aver accettato le condizioni poste da Damiba, è stato ufficialmente nominato capo dello Stato. Lo scorso 30 settembre è iniziato il secondo cambio di leadership in un anno, quando gli ufficiali militari hanno annunciato la deposizione di Damiba, lo scioglimento del governo di transizione e la sospensione della costituzione.