di Alberto Galvi –
In un momento in cui molti paesi sviluppati vedono l’immigrazione come un problema, il Canada sta riscontrando un ampio consenso della popolazione a sostegno dei migranti. Negli ultimi due anni c’è stato un aumento di immigrati ammessi in Canada, con i principali partiti che sostengono questa politica.
Il mese scorso il ministro dell’Immigrazione Sean Fraser si è vantato di garantire la residenza permanente a più di 430mila persone nel 2022, superando i 401mila immigrati regolarizzati nel 2021.
Per fare un confronto gli Stati Uniti, che ha 9 volte la popolazione del Canada, hanno ammesso solo 245mila immigrati nel 2021, in calo rispetto ai 477mila dell’anno precedente. Negli anni immediatamente precedenti all’insediamento dell’amministrazione Trump, negli Stati Uniti entravano circa 1 milione di migranti all’anno.
Gli ultimi anni in Germania e nel Regno Unito si sono registrati flussi migratori simili a quelli del Canada, impatto sociale che ha dato vita a partiti anti-immigrati sempre più influenti in Germania e che ha contribuito nel Regno Unito al voto sulla Brexit.
Al contrario in Canada l’opposizione all’immigrazione sembra diminuire anche se il numero di immigrati aumenta. I tre principali partiti politici che sostengono fermamente l’immigrazione sono Partito Liberale, Partito Nuova Democrazia e Partito dei Verdi.
Anche il principale partito dell’opposizione, il Partito Conservatore del Canada, su questo punto non si oppone in modo forte al governo, di Justin Trudeau. Quest’ultimo, del Partito Liberale, ha il solido sostegno del Partito Nuova Democrazia e del Partito dei Verdi.
Il Partito Popolare canadese, un partito populista fondato nel 2018, ha invece chiesto maggiori restrizioni all’immigrazione, ma non ha membri in Parlamento. Nonostante le politiche ufficiali accolgano i nuovi arrivati, la risposta per soddisfare le richieste ha avuto dei ritardi a causa di una tecnologia obsoleta.