Cannabis: l’Algeria accusa il Marocco, ma il ministro Hassad controbatte

di Belkassem Yassine

hassad mohamedNel corso di una conferenza stampa tenutasi a Rabat, il ministro dell’Interno del Marocco, Mohamed Hassad, ha ribattuto alle continue accuse in materia droga lanciate dall’Algeria al Marocco e ha denunciato “la scelta politica delle autorità algerine di mantenere l’attuale situazione di stallo utile agli interessi dei trafficanti di droga e alle reti criminali, comprese quelle terroristiche, situate nella regione del Sahel”.
Hassad ha spiegato che le autorità del Marocco hanno da sempre trattato la questione della coltura della cannabis con trasparenza e determinazione, lungi da ogni polemica sterile, ed hanno interagito con l’ONDUC (Office des Nations Unies contre la Drogue et le Crime) per ridurre progressivamente la coltura e il traffico della cannabis. Con grandi sforzi si è arrivati a ridurre la superficie delle coltivazioni da 134 mila al 47 mila ettari (meno 65 per cento), ed è stato posto l’obbiettivo di arrivare a meno di 30 mila ettari coltivati. Parallelamente la lotta alle reti dei trafficanti di droga ha permesso di sequestrare durante i primi sei mesi dell’anno oltre 100 tonnellate di Chira e di smantellare di 98 organizzazioni dedite al traffico degli stupefacenti.
Tali sforzi, oltre a incontrare il riconoscimento e l’apprezzamento della comunità internazionale, hanno innescato il coinvolgimento dei paesi euro-mediterranei vicini ed hanno favorito la costituzione di un Gruppo operativo a quattro (G4), al quale partecipano Marocco, Spagna, Francia e Portogallo.
Il ministro ha spiegato che l’Algeria da un lato continua con la polemica sulla questione della sicurezza e della salute, dall’altro è il primo produttore delle pastiglie psicotrope “Karkubi”, il cui impatto sulla salute è molto più devastante, come pure il rovescio che si ha sulla sicurezza della popolazione.
Le autorità marocchine hanno sequestrato 143mila compresse psicotrope provenienti dall’Algeria dall’inizio del 2014, mentre l’anno prima ne sono state sequestrate 450 mila.

Nella foto: il ministro dell’Interno del Marocco Mohamed Hassad