Caso del connazionale Enrico Forti

Farnesina

Il ministro Di Maio segue con grande attenzione il caso del connazionale Enrico “Chico” Forti, arrestato dalle autorità statunitensi nel 1998 e condannato all’ergastolo nel 2000 da un Tribunale della Florida con l’accusa di omicidio premeditato.
Il connazionale ha potuto contare nel corso di questi anni su una assistenza continua da parte delle autorità consolari italiane. Nel 2016 si è riusciti ad ottenere il suo trasferimento in un penitenziario più facilmente raggiungibile dal personale del Consolato Generale, nei pressi di Miami. I contatti dell’ambasciata e del Consolato con il Signor Forti e con i suoi legali sono costanti e vengono effettuate periodiche visite in carcere per verificare le sue condizioni di salute e detentive. Sul piano giudiziario, dopo che la sentenza di condanna è divenuta definitiva nel 2010 a seguito del rigetto di tutti i ricorsi in appello, l’obiettivo è ottenere dalle autorità americane una revisione del processo o, in alternativa, la possibilità per il Signor Forti di poter scontare la sua pena in Italia, nel suo Paese, vicino ai suoi affetti.