CINA. Clinton, ‘allarmati per immolazioni in Tibet e repressione dissidenti’

Adnkronos/Dpa, 11 nov 11 –

Gli Stati Uniti sono “allarmati dai recenti casi in Tibet di giovani che si sono dati fuoco per disperati atti di protesta e dal fatto che l’avvocato cinese Chen Guangcheng continua ad essere agli arresti domiciliari”. Cosi’ Hillary Clinton solleva la questione dei diritti umani in Cina durante il summit dell’Apec, l’organizzazione della cooperazione Asia-Pacifico, in corso alle Hawaii, dove ieri ha avuto un incontro con il ministro degli Esteri cinese Yang Jiechi e dove sabato vi sara’ il vertice tra Barack Obama e Hu Jintao. Il segretario di Stato americano ha sottolineato come “continuiamo a vedere notizie di avvocati, artisti ed altri che vengono arrestati o scompaiono” ed ha aggiunto che queste violazioni vengono denunciate “dagli Stati Uniti in pubblico e in privato”. Gli Stati Uniti “continueranno a chiedere alla Cina di avviare un nuovo corso” nella protezione dei diritti umani, ha concluso la Clinton. Cheng e’ un avvocato cieco che, da quando e’ stato rilasciato nel settembre 2010 dopo quattro anni di prigione, viene tenuto agli arresti domiciliari. In una lettera aperta la moglie ha recentemente denunciato le violenze e le torture che la coppia subisce da parte della polizia. Mentre sono almeno 11 i monaci buddisti che si sono immolati nei mesi scorsi per protestare contro quello che il Dalai Lama ha definito il “genocidio culturale” in Tibet.