Colombia. Il governo Petro e l’ELN hanno deciso di far entrare in vigore un cessate-il-fuoco di sei mesi

di Alberto Galvi –

Il governo colombiano del presidente Gustavo Petro e l’ELN (Esercito di liberazione nazionale) hanno deciso di far entrare in vigore il cessate-il-fuoco di sei mesi, che durerà fino a febbraio, e che è il prodotto dei colloqui di pace in corso tra l’ELN e il governo,riavviati lo scorso anno.
Petro, entrato in carica nell’agosto 2022, ha fatto del perseguimento della “pace totale” nella nazione sudamericana un punto chiave della sua amministrazione e ha promesso di negoziare con i gruppi armati. L’ELN è il più grande gruppo ribelle armato rimasto nel paese.
L’ELN continuerà se necessario a difendersi durante la tregua. Intanto il comando centrale dell’ELN ha ordinato a tutte le unità di sospendere le operazioni offensive contro le forze armate, la polizia e le organizzazioni di sicurezza dello stato colombiano.
Se il cessate-il-fuoco di 180 giorni avrà successo, sarà la tregua bilaterale più lunga mai conclusa con i gruppi armati.
Più di 450mila persone sono state uccise in quasi 60 anni di conflitto armato in Colombia. I colloqui tra Bogotà e l’ELN, che conta circa 2mila-5mila combattenti, sono stati rilanciati nel novembre dello scorso anno nel vicino Venezuela, dopo essere stati sospesi nel 2019 sotto il predecessore di Petro, Iván Duque.
Nel frattempo i colombiani che vivono nelle aree del paese afflitte dalla violenza hanno espresso un cauto ottimismo riguardo al cessate-il-fuoco. Tuttavia la sfiducia è ancora latente nella regione, soprattutto dopo la crisi umanitaria causata dallo sciopero armato imposto dall’ELN per 15 giorni all’inizio di luglio.