Concesso l’asilo politico ad Assange. Crisi diplomatica tra Ecuador e Gran Bretagna

di Ercolina Milanesi –

Scontro diplomatico tra Ecuador e Gran Bretagna sul caso di Julian Assange. Quito, come ha confermato poco prima delle 15.00 di ieri il ministro degli Esteri Ricardo Patino, ha infatti concesso l’asilo politico al fondatore di WikiLeaks. E Londra, dal canto suo – ha ribadito il Foreign Office – “è determinata a estradare Julian Assange in Svezia”, dove l’editore australiano “è accusato di stupro e violenza sessuale”.
“Il Regno Unito – è stato precisato – ha l’obbligo giuridico di estradare Assange perché sia interrogato con l’accusa di abusi sessuali. Rimaniamo determinati a rispettare tale obbligo”. Ed ancora: “Se riceveremo una richiesta di salvacondotto per Assange in merito all’asilo politico, questa richiesta sarà rifiutata in linea con i nostri obblighi legali”, ha indicato il Foreign Office.
Intanto Scotland Yard ha confermato tre arresti tra i manifestanti pro-Julian Assange davanti all’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove Assange si è rifugiato.
La polizia britannica presidia tutti gli ingressi e le uscite dell’ambasciata dell’Ecuador a Knightsbridge specialmente ora che è stato concesso l’asilo politico di Julian Adssange. La presenza delle forze dell’ordine è stata rafforzata ma resta discreta e la strada non è stata chiusa al traffico delle auto. Un piccolo gruppo di sostenitori del capo di Wikileaks ha passato la notte davanti all’ambasciata ed ha occupato i social network con una ‘vigilia’ di controllo sull’operato di Scotland Yard.
Julian Assange potrebbe legittimamente lasciare l’ambasciata ecuadoriana a Londra in una valigia diplomatica. Lo sostengono i media britannica sulla scorta di un articolo della Convenzione di Vienna. Se Assange si dovesse azzardare a metter piede fuori dall’ambasciata sarebbe arrestato, ma non se viaggerà in una ”valigia diplomatica” usata per portare in patria documenti ufficiali. L’articolo 27 della convenzione di Vienna stabilisce che la valigia, non importa di quali dimensioni, è inviolabile a patto che sia indicato all’esterno il suo stato diplomatico e sia accompagnata da un corriere diplomatico, lui pure protetto da immunità. Alcuni Paesi hanno usato la valigia diplomatica per spostare persone da un paese all’altro.
Nel corso di una conferenza stampa, il ministro degli Esteri di Quito, Ricardo Patino, ha motivato la decisione affermando che ”Assange rischia di diventare perseguitato politico se estradato dalla Gran Bretagna” e se dovesse finire negli Stati Uniti ”non riceverebbe un giusto processo e potrebbe essere condannato a morte”. ”Il diritto d’asilo è un diritto umano fondamentale e fa parte del diritto internazionale”.
Il leader di Wikileaks era entrato 58 giorni fa nell’ambasciata londinese dell’Ecuador con l’intenzione di evitare l’estradizione in Svezia, dopo che la Corte suprema britannica aveva respinto il suo appello di ricorso nell’ambito del processo che lo vede accusato di stupro.
Assange è stato arrestato nel dicembre del 2010 a Londra in seguito a un mandato d’arresto spiccato dalle autorità svedesi nei suoi confronti con l’accusa molestie e coercizione. Il reato contestatogli è di aver avuto rapporti sessuali non protetti, seppur consenzienti, con due donne, Anna Ardin (militante femminista, segretaria dell’associazione ”Brotherhood Movement”) e Sofia Wilen, e di aver successivamente rifiutato di sottoporsi a un controllo medico sulle malattie sessualmente trasmissibili, condotta considerata criminosa dalla legge svedese. La denuncia era stata depositata dalle sue ex-amanti dopo aver appreso l’una dall’altra di aver avuto rapporti sessuali con l’attivista australiano.