Coronavirus: Trump attacca la Cina e ritira gli Usa dall’Oms

Il ministro tedesco Spahn, ‘ora l’Ue si deve assumere un ruolo di guida e impegnarsi di più finanziariamente’.

di Guido Keller

L’obiettivo vero di Donald Trump è la Cina, ma per infliggere al paese orientale l’ennesimo colpo di fioretto è tornato a prendersela con l’Oms, l’organizzazione delle Nazioni Unite per la Sanità. Nel corso di una conferenza stampa il presidente Usa ha attaccato duramente la Cina per, a suo dire, non aver attuato fin dall’inizio della pandemia la trasparenza necessaria a rispondere in modo globale alla crisi, ad esempio impedendo agli abitanti di Wuhan di recarsi negli Usa e nei altri paesi.
Non è la prima volta che Trump si scaglia contro la Cina per il Covid-19, ed anche il segretario di Stato Mike Pompeo è intervenuto più volte per affermare che “gli Usa hanno prove certe fornite dall’intelligence” secondo cui la diffusione del virus sarebbe stata dovuta ad una fuga dal laboratorio scientifico-militare di Wuhan di livello 4, il massimo nella scala della sicurezza. Per il presidente Usa “La Cina ha innescato una pandemia globale che è costata oltre 100mila vite americane e oltre un milione di vite in tutto il mondo. Le autorità cinesi hanno ignorato i loro obblighi in base all’Oms e hanno spinto l’Oms e fuorviare il mondo, quando il virus è stato per la prima volta scoperto dalle autorità cinesi”.
Anche in questo caso non si tratta di nulla di nuovo, dal momento che due settimane fa già Trump aveva fatto sapere in occasione della video riunione internazionale dell’Oms che l’organizzazione della Sanità era “un fantoccio della Cina”, anche perché il direttore Tedros Adhanom Ghebreyesus sarebbe stato eletto grazie al voto unanime dei paesi africani, di fatto in mano all’imperialismo coloniale cinese.
Nella lettera inviata a Ghebreyesus il presidente Usa aveva sostenuto che se l’Oms “non si impegna per sostanziali miglioramenti nei prossimi 30 anni, renderò definitiva la mia decisione temporanea di sospendere i finanziamenti Usa all’Organizzazione mondiale della Sanità e riconsidererò la nostra adesione all’Oms”, dal momento che “Non posso permettere che i dollari dei contribuenti americani continuino a finanziare un’organizzazione che, allo stato attuale, chiaramente non serve gli interessi dell’America”.
E così è stato: Trump ha annunciato nel corso della conferenza di oggi che “Noi oggi interrompiamo le nostre relazioni con l’Oms e reindirizziamo i nostri fondi verso altri bisogno sanitari pubblici urgenti, mondiali e meritevoli”. D’altronde Pechino ha oggi “un controllo totale dell’Oms, nonostante paghi solo 40 milioni di dollari all’anno. Che sono pochi rispetto a quanto gli Stati Uniti pagano, qualcosa come 450 milioni di dollari all’anno”.
Critiche alla decisione di Trump sono arrivate dalla Germania ed in particolare dal ministro della Salute Jens Spahn, per il quale la decisione della Casa Bianca è “deludente” e rappresenta un passo indietro per la salute a livello globale. Per Spahn è ora “l’Ue a doversi assumere un ruolo di guida e impegnarsi di più finanziariamente. E’ una delle nostre priorità per la presidenza Ue”, che la Germania sta per assumere in vista del prossimo semestre.