Costa d’Avorio. Il partito FPI dell’ex presidente Gbagbo si candiderà alle elezioni legislative del 2021

di Alberto Galvi

I membri della corrente politica del GOR (Gbagbo ou Rien) del partito FPI (Front Populaire Ivoirien) dell’ex presidente della Costa d’Avorio Laurent Gbagbo hanno annunciato la fine del boicottaggio delle elezioni durato 10 anni, una mossa che coincide con gli sforzi per porre fine a una prolungata crisi politica nel Paese.
Nel prossimo primo trimestre del 2021 si svolgeranno in Costa d’Avorio le elezioni legislative e il FPI parteciperà alle elezioni come partito di opposizione al partito di governo RHDP (Rassemblement des Houphouëtistes pour la Démocratie et la Paix), quello del presidente in carica Ouattara, al suo terzo mandato.
Durante l’ultima tornata elettorale la candidatura alla presidenza di Ouattara è stata bollata come incostituzionale dalle opposizioni. Tra agosto e novembre le violenze legate alle elezioni presidenziali del 31 ottobre scorso hanno provocato 85 morti e mezzo migliaio di feriti.
A quelle elezioni Kouadio Konan Bertin del partito KKB (Kouadio Konan Bertin), è stato l’unico candidato dell’opposizione a non boicottare il ballottaggio e per questo motivo è stato nominato ministro della Riconciliazione nazionale, mentre per le ragioni opposte molti altri leader dell’opposizione sono in custodia cautelare con l’accusa di tradimento per aver cercato di istituire un governo di transizione dopo le votazioni.
Ouattara ha vinto le elezioni con una valanga di voti poiché tutti i principali candidati dell’opposizione hanno boicottato le urne. I gruppi di opposizione hanno affermato che Ouattara aveva violato la costituzione, sostenendo l’approvazione di quella nuova del 2016, che gli aveva permesso di riprendere il suo mandato e di candidarsi nuovamente.
Gbagbo è stato invece rovesciato nel 2011 dopo aver rifiutato di concedere la sconfitta a Ouattara nelle elezioni presidenziali, innescando violenze che hanno causato circa 3mila vittime. Il FPI, che era potere sotto Gbagbo dal 2000 al 2010, aveva boicottato tutte le elezioni dopo che il suo capo era stato arrestato nel 2011 e trasferito all’ICC (International Criminal Court) dell’Aia con il suo ex braccio destro, Charles Ble Goude con l’accusa di crimini contro l’umanità.
Alassane Ouattara, ha prestato giuramento il 14 dicembre 2020 ad Abidjan, davanti al Consiglio costituzionale per un nuovo mandato di cinque anni, dopo la sua vittoria al primo turno del ballottaggio presidenziale il 31 ottobre 2020, promettendo di migliorare ulteriormente le condizioni di vita della popolazione, facendo riferimento ai risultati economici e sociali da lui ottenuti negli anni scorsi.
Il 4 dicembre scorso, l’avvocato di Gbagbo ha dichiarato di aver ottenuto un passaporto ordinario e un passaporto diplomatico dalle autorità ivoriane e ha pianificato di tornare a casa al più presto possibile. Dal punto di vista politico il suo rientro dovrà essere il frutto di una trattativa politica, anche se da quello giuridico nessuno potrebbe vietargli l’ingresso nel Paese in quanto l’ex presidente è libero su cauzione dall’ICC.
Il partito FPI è diviso in una fazione pro-Gbagbo e un’altra guidata dal suo ex primo ministro, Pascal Affi N’Guessan anche lui è agli arresti domiciliali dopo le violenze post elettorali delle scorse settimane. Negli ultimi mesi Ouattara ha più volte affermato di aver favorito il ritorno del suo rivale per cercare di ottenere un clima più sereno con le opposizioni anche se il FPI vuole riconquistare le sue roccaforti nel Sud, Ovest e Est della Costa d’Avorio, in modo che possa posizionarsi come principale leader dell’opposizione.
Attualmente la coalizione di opposizione sta discutendo se presentare o meno in molte circoscrizioni un unico candidato per tutti i partiti di opposizione per poter sconfiggere i candidati dell’RHDP, il partito al governo. Il FPI parteciperà alle elezioni legislative con i suoi partner dell’opposizione, in particolare con il PDCI-RDA (Parti Démocratique de la Côte d’Ivoire – Rassemblement Démocratique Africain). Le elezioni legislative sarebbero viste dal FPI come un trampolino di lancio per le prossime elezioni presidenziali previste per il 2025.