Cuba. Il commercio apre agli investimenti stranieri

di Paolo Menchi

Durante un programma televisivo la viceministra cubana del Mincex (Ministerio del Comercio exterior y de la Inversion Extranjera), Ana Teresita Gonzalez Fraga, ha annunciato che il governo ha deciso, dopo circa 60 anni, di aprire il commercio sia al minuto che all’ingrosso, ovvero agli investimenti stranieri.
Il ministro per il Commercio estero in un tweet ha dichiarato che tali investimenti, sempre sotto il controllo dello Stato, permetteranno di aumentare l’offerta per la popolazione e di sviluppare l’industria locale.
Fino ad ora era ammessa la partecipazione straniera nel settore dei servizi, in particolare nel turismo, ma ora verranno privilegiati coloro che forniranno beni alimentari ed igienici e chi produce infrastrutture per istallare sistemi di generazione dell’energia elettrica utilizzando fonti rinnovabili.
La decisione deriva non certo da una scelta ideologica, bensì dalla necessità di combattere la forte crisi economica che da decenni vede coinvolto il paese a causa di politiche pregresse sbagliate, ma anche dell’embargo americano che, dopo le piccole riaperture volute da Obama, aveva subito un ulteriore indurimento durante l’amministrazione Trump.
Da questo punto di vista l’arrivo di Biden alla Casa Bianca è servito per un nuovo piccolo alleggerimento dell’embargo, con l’introduzione di minori restrizioni nei viaggi da e verso gli Usa e nell’importo delle rimesse che gli emigrati cubani possono inviare verso il loro paese.
Se poi si considera che Cuba vive di turismo e che per due anni il Covid ha praticamente azzerato l’arrivo di vacanzieri, è facile comprendere la gravità della crisi economica che porta i cubani a combattere ogni giorno contro la mancanza di energia elettrica e con la carenza di prodotti basici, che non solo non riescono a comprare ma nemmeno a reperire nei negozi.
Circa un anno fa, nel luglio 2021, ci furono delle grosse manifestazioni di piazza di protesta, mai viste di queste dimensioni durante il regime castrista che, seppur nate pacificamente, a volte sono sfociate in atti violenti e che nel complesso hanno portato all’arresto di circa mille persone.
La possibilità di investire a Cuba nel settore del commercio avverrà privilegiando le aziende che già lavoravano nell’Isola e le imprese che gestiscono energia verde.
Ma ci sono altre due regole importanti: lo stato avrà sempre un ruolo di controllo ed inoltre non sarà ammessa la concorrenza.
Proprio per questi ultimi due motivi si teme che la nuova misura potrebbe non avere un grande successo, visto che chi investe normalmente vuole avere ampi margini di manovra.