Ecuador. Il presidente Lasso cerca accordi internazionali

di Paolo Menchi

Il presidente dell’Ecuador, Guillermo Lasso, con una delegazione composta dai ministri degli Esteri Holguin, della Produzione, del Commercio estero Prado e delle Telecomunicazioni Vianna Maino sta compiendo una visita in Argentina e in Uruguay per concludere accordi di vario tipo con i due paesi vicini.
Nell’incontro avvenuto a Buenos Aires si è parlato di accordi a livello economico, politico e culturale ma importanti colloqui hanno trattato temi riguardanti il problema delle politiche migratorie, la sicurezza, la lotta contro il crimine organizzato e la valutazione della situazione sanitaria di entrambi i paesi, colpiti duramente dagli effetti del covid.
Uno degli incontri più curiosi di questi giorni verte sulla nomina del nuovo ambasciatore argentino a Quito, dopo che il ruolo era rimasto vacante dal 2019 per divergenze ideologiche, a seguito dell’elezione alla presidenza ecuadoriana di Lenin Moreno.
La cosa curiosa è che Moreno era stato eletto nelle file progressiste del partito di Correa ma poi, dopo pochi mesi dalla sua elezione, aveva cambiato schieramento attuando politiche vicine alla destra e agli imprenditori.
Lasso è stato eletto nelle file dei conservatori che, lo scorso anno, per la prima volta dopo vent’anni, sono riusciti a battere il candidato di Correa, mentre l’Argentina è passata dall’uomo di destra Macrì al peronista e progressista Fernandez, quindi la nomina dell’ambasciatore va vista più che altro come la sistemazione di un’anomalia, piuttosto che come un fatto politico.
In Uruguay sono previsti incontri con il presidente Luis Lacalle Pou con tematiche economiche, per dare impulso alle piccole e medie imprese improntando una collaborazione bilaterale in tal senso, ma anche per cercare di combattere la corruzione e istituire meccanismi comuni per la prevenzione dei disastri naturali, sempre più frequenti a causa del cambio climatico.
Nel corso della visita sono stati effettuati anche numerosi incontri con importanti imprenditori per potenziare gli investimenti nel paese e le esportazioni, seguendo lo slogan del governo “più Ecuador nel mondo e più mondo in Ecuador”.
Uno dei capisaldi del governo Lasso è quello di sviluppare i rapporti commerciali internazionali per rilanciare l’economia frenata dalla situazione congiunturale internazionale e da problematiche interne quali la dilagante corruzione e la violenza.
La difficile situazione interna ha portato negli scorsi mesi il governo a dichiarare lo stato di emergenza che, secondo l’opposizione, è stato anche un modo di controllare meglio le proteste contro un presidente travolto dalle manifestazioni degli indigeni e dalle violenze sviluppatesi all’interno delle carceri, e che soffre di un crollo di popolarità notevolissimo dovuto anche al suo coinvolgimento nei Pandora Papers.