Elezioni Usa: match tra Biden e Trump?

di Dario Rivolta * –

Prevedere con grande anticipo cosa succederà nella politica internazionale è compito di indovini professionali o di fanfaroni. Eppure, poiché ogni tanto bisogna pur divertirsi, è piacevole lanciarsi, qualche volta, nella gara di dire cosa succederà. Chi non è un illuso o un illusionista sa bene che le variabili sono talmente tante e imprevedibili che fare previsioni è una strada scivolosa e si rischia di cadere facendosi male. Tuttavia, (solo) oggi vorrei questo lanciarmi anch’io in quest’avventura parlando delle elezioni presidenziali americane previste per novembre 2024.
Attualmente sembrerebbe che i candidati con maggiori chance di partecipare alla prossima competizione siano l’uscente Joseph Biden per il Partito Democratico e l’ex presidente Donald Trump per il Partito Repubblicano. Sulla testa di quest’ultimo pendono le numerose procedure giudiziarie che potrebbero porre un’ipoteca sulla sua candidatura ma, soprattutto, sulle sue possibilità di vittoria. Nonostante la presenza di questi potenziali handicap, i sondaggi attuali lo danno come probabile vincitore nella contesa con l’attuale inquilino della Casa Bianca.
Anche per Biden qualche ostacolo sussiste e il principale è la sua età considerata da molti come troppo avanzata e portatrice di dubbi sulle sue condizioni fisiche e mentali.
La “premonizione” che vi offro (per puro divertimento) è la seguente: Trump sarà candidato mentre Biden non lo sarà.
Che Trump, leggi americane permettendolo, possa candidarsi è molto probabile poiché non si intravede tra le possibili alternative chi possa essere ugualmente attrattivo per il gran numero degli elettori statunitensi. È chiaro a tutti che i votanti più moderati e razionali lo voterebbe soltanto “turandosi il naso”, ma è altrettanto evidente che è lui, e solo lui, a saper coniugare la rabbia degli “esclusi” dal sistema con la stanchezza dei delusi dai fallimenti dell’amministrazione Democratica. In un confronto con Biden dovrebbe vincere a man bassa.
Sempre dato per scontato che il candidato Democratico sia davvero Biden.
Che quest’ultimo annunciasse la sua ri-candidatura era una cosa necessaria. Se non l’avesse fatto, o se, addirittura, avesse dichiarato di non ricandidarsi, la sua Presidenza a più di un anno dalle elezioni sarebbe diventata “un’anatra zoppa”. È tuttavia sotto gli occhi di tutti che, sia fisicamente sia mentalmente, l’uomo non è (se mai lo è stato) all’altezza di guidare la più grande potenza mondiale e una prossima sua presidenza sarebbe un disastro per gli USA. In realtà, molti si aspettavano che, poco più di un anno dopo la sua entrata in carica nel 2021, rinunciasse per motivi di salute a favore dell’attuale Vice Presidente Kamala Harris. Questo non avvenne anche perché costei si è subito mostrata inadeguata e poco popolare.
Ciò che “prevedo” accadrà è che tra qualche mese Biden annuncerà “con grande rammarico e senso di responsabilità” che la sua età e le sue condizioni fisiche non gli consentiranno un’altra campagna elettorale e inviterà il suo partito a designare un altro candidato. Non è detto che ci saranno vere primarie (anche per questione di tempi) ma questo finisce con l’essere poco importante.
Il nuovo candidato Democratico, scelto dagli elettori o designato (informalmente) dall’establishment del partito, sarà relativamente giovane, fisicamente accattivante, apparentemente ben preparato in economia e in politica internazionale. Un candidato siffatto ridarebbe grande fiducia a tutti gli elettori Democratici delusi o scontenti e creerebbe incertezza anche negli elettori Repubblicani più moderati.
Se così andranno le cose, le chance di Trump si assottiglierebbero molto e le probabilità muterebbero a favore del nuovo entrato in scena.

* Già deputato, è analista geopolitico ed esperto di relazioni e commercio internazionali.