Essequbo. Ali e Maduro concordano di non ricorrere alla forza per la disputa territoriale

di Alberto Galvi

Dopo un teso incontro di un’ora, tenutosi nel principale aeroporto internazionale della nazione caraibica di Saint Vincent e Grenadine tra il presidente della Guyana Irfaan Ali e il presidente del Venezuela Nicolás Maduro, i due leader hanno concordato di non ricorrere alla forza per risolvere la disputa territoriale sulla regione ricca di petrolio di Essequibo.
I due leader non sono stati in grado di fare progressi sulla disputa, ma una commissione congiunta composta dai ministri degli Esteri di entrambi i paesi e da altri funzionari ha chiesto di affrontare la questione e riferire entro tre mesi.
Essequibo copre più di due terzi del territorio della Guyana e ospita 125mila degli 800mila cittadini del paese. Nelle ultime settimane la tensione è andata aumentando dopo che il Venezuela ha tenuto un referendum all’inizio di questo mese sulla possibilità di fondare uno stato venezuelano nel territorio della Guyana.
Il Venezuela ritiene che Essequibo dovrebbe essere sotto il suo controllo perché durante il periodo coloniale spagnolo era all’interno dei suoi confini, mentre la Guyana afferma che questo è un confine tracciato da arbitri internazionali nel 1899, il che significa che fa parte della Guyana. Maduro ha ordinato alle società statali di esplorare e sfruttare il petrolio, il gas e le miniere di Essequibo.
La Guyana sostiene che la controversia dovrebbe essere risolta dalla Corte internazionale di giustizia del’Aja, mentre il Venezuela afferma che la Corte non ha giurisdizione. Entrambe le parti hanno messo in allerta i propri eserciti.