Finlandia. I socialdemocratici battono i sovranisti per una manciata di voti

di Guido Keller

Dopo 20 anni i socialdemocratici guidati dall’ex ministro delle Finanze Antti Rinne hanno vinto con il 17,7% delle preferenze le elezioni in Finlandia, battendo per un pugno di voti (0,2%) l’estrema destra dei Veri Finlandesi con a capo Jussi Halla-aho e Olli Botro (39 seggi), il centrodestra rappresentato dal Partito di Coalizione Nazionale (38 seggi), e il Partito di Centro Finlandese (31 seggi) del premier uscente Juha Sipilä, il quale ha governato dal 2015 riducendo la pressione fiscale ma di conseguenza anche il welfare, con tagli nella scuola, nella sanità e nella previdenza. Bisogna considerare che i 5,5 milioni di finlandesi rappresentano uno dei popoli più tartassati al mondo con una pressione fiscale al 51% ma il welter ha livelli elevatissimi e rappresenta uno dei vanti del paese.
Proprio il tema del welfare è stato al centro della campagna elettorale insieme a quello del clima e dell’immigrazione: Rinne ha puntato contro l’austerità al fine di preservare l’altissima qualità di vita, mentre i sovranisti hanno puntato il dito contro l’immigrazione, che è al 6,6%, e contro i reati commessi dagli stranieri, tra cui alcuni casi di violenza sessuale che di recente hanno scosso l’opinione publbica.
La Lega Verde è arrivata quinta con 20 seggi in parlamento, ed a seguire altre formazioni minori.
Si è votato con il sistema proporzionale, ma nessun partito ha superato il 20% delle preferenze, cosa che presenta ora un quadro di necessità di compromessi per la creazione di una maggioranza governativa. I contrasti e le differenze interni alle forze di centrodestra e a quelle di centrosinistra rendono difficili le previsioni, figurarsi tra partiti con diverse filosofie politico economiche, si pensi alle contrapposte strategie sulla spesa pubblica tra i socialdemocratici e il centro che ha governato fino a ieri. Spetterà al presidente Sauli Niinistö il tentativo di sbrogliare la matassa.
Il voto potrebbe essere un assaggio di quello previsto per maggio alle europee, per cui i sovranisti finlandesi potrebbero fare squadra con quelli di Salvini e degli altri leader delle destre radicali dell’Unione.