Gb. Due ministri del governo del premier Boris Johnson si sono dimessi

di Alberto Galvi –

Due ministri del governo del premier Boris Johnson si sono dimessi. Il ministro della Salute Sajid Javid e il ministro delle Finanze Rishi Sunak hanno annunciato le loro dimissioni pochi minuti l’uno dall’altro, facendo precipitare il governo Johnson nella crisi. Nelle loro lettere di dimissioni al premier entrambi i ministri hanno affermato di aver perso la fiducia nella capacità di Johnson di governare nell’interesse della nazione dopo una serie di scandali. L’ultimo ha visto Johnson colpito dalle accuse di non essere stato sincero su un legislatore che è stato nominato a una posizione di alto livello nonostante le affermazioni di cattiva condotta sessuale.
Johnson ha subito pressioni per spiegare ciò che sapeva sulle precedenti accuse rivolte a Chris Pincher, e inizialmente ha rifiutato di sospenderlo dal Partito Conservatore; poi ha ceduto, ma dopo che una denuncia formale è stata presentata alle autorità parlamentari.
Sia Sunak che Javid sono stati visti come possibili contendenti alla leadership all’interno del Partito Conservatore se Johnson sarà costretto ad abbandonare. Le dimissioni dei ministri sono state seguite da quelle di esponenti con incarichi di governo di rango minore e da quelle con incarichi all’interno del Partito Conservatore.
L’autorità di Johnson era già stata scossa da una serie di scandali e da un voto di sfiducia il mese scorso, con il 41 per cento dei conservatori che ha votato per rimuoverlo dall’incarico. Uno degli scandali ha riguardato le feste che violano il blocco del coronavirus a Downing Street.
Le dimissioni di Sunak e di Javid sonoun duro colpo per il primo ministro, perché entrambi erano responsabili di due dei più importanti ministeri. I maggiori problemi che il Regno Unito deve affrontare sono infatti la crisi del costo della vita e le conseguenze della pandemia di coronavirus.
Nelle prossime settimane saranno eletti dai legislatori conservatori i nuovi membri della commissione che stabilisce le regole parlamentari del partito. Diversi candidati sosterranno la modifica di tali regole per consentire un altro voto di sfiducia.