Germania. Abu Mazen, ’50 olocausti’ in Palestina, pivono le polemiche

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Se non è crisi diplomatica con Israele, poco ci manca. Rispondendo durante sua visita a Berlino alla domanda di un giornalista sull’ormai prossimo 50mo anniversario della strage di Monaco, il presidente palestinese Abu Mazen ha affermato che Israele ha compiuto “50 olocausti” in Palestina. Immediata la reazione del primo ministro israeliano Yair Lapid, il quale ha parlato di “bugia” e di “vergogna”, ma la polemica si è girata tutta sul cancelliere Olaf Scholz, reo, a dire della stampa, di non aver ribattuto ad Abu Mazen e di essersi tolto le cuffie lasciando con il presidente palestinese la conferenza stampa.
Numerosi gli interventi di condanna da tutta Europa, dopodichè Scholz ha inviato un comunicato alla Bild, che aveva intitolato “Scioccante relativizzazione dell’Olocausto nella Cancelleria”, sottolineando che “In particolare per noi tedeschi qualsiasi relativizzazione dell’Olocausto è insopportabile e inaccettabile”.
Anche Abu Mazen ha poi affermato in un comunicato che l’Olocausto “il crimine più atroce della storia umana moderna”.
Nel 1972 i terroristi palestinesi di Settembre Nero irruppero nel villaggio olimpico di Monaco uccidendo due atleti israeliani e sequestrandone 9: l’intervento della polizia tedesca fu disastroso, con la morte di tutti gli atleti e di un poliziotto, e l’uccisione di cinque terroristi presso l’aeroporto di Fuerstenfeldbrueck.