Germania. Il governo tedesco nella sfida globale tra Usa e Cina

di Alberto Galvi

I contrasti tra Usa e Cina stanno scuotendo la più importante economia dell’Unione Europea, quella della Germania. Il governo della cancelliera Angela Merkel ha avuto un giudizio più cauto rispetto alle altre potenze occidentali sulla Cina, per non essere stata trasparente sulle origini dell’epidemia di coronavirus e più recentemente per la sua sospensione delle norme democratiche a Hong Kong.
Inoltre la Germania deve ancora prendere posizione sulla vicenda del colosso cinese Huawei, per la quale gli Usa continuano a fare pressioni al fine di escludere le sue apparecchiature dalle reti di telecomunicazioni di prossima generazione a causa di un possibile rischio per la sua sicurezza.
Il mese scorso la Germania ha accettato di salvare la Lufthansa, la compagnia aerea di bandiera, con un’iniezione di 9 miliardi di euro. La compagnia aerea tedesca ha annunciato che avrebbe ripreso il servizio su una rotta inattiva da mesi come quella di Francoforte-Shanghai.
Inoltre la Germania è stata uno dei Paesi che più di tutti ha subito l’accordo commerciale Usa-Cina che è entrato in vigore il 14 febbraio scorso. Una delle sue disposizioni chiave è stata che la Cina è obbligata ad acquistare beni statunitensi per un valore di 200 miliardi di dollari nel periodo 2020-2021.
Da questo accordo si prevede un altro ostacolo allo sviluppo degli scambi tra Germania e Cina. Infatti il settore dell’industria aeronautica tedesca perderà 1,6 miliardi di dollari, il settore agricolo 0,1 miliardi di dollari, l’industria della costruzione meccanica 0,7 miliardi di dollari e il settore automobilistico 1,3 miliardi di dollari.
Per quanto riguarda le esportazioni tedesche verso la Cina sono cresciute nel 2019 solo del 3,2 per cento, mentre il tasso di crescita medio annuo nel periodo 2006-2018 era di circa il 12,7 per cento.
Pertanto, non si può escludere che la crescita economica della Cina rallenterà a causa della pressione degli Usa e dell’epidemia di coronavirus, cosa che comporterà un impatto negativo sulle esportazioni tedesche in questo mercato.
Quando la domanda degli Usa è crollata sulla scia della crisi finanziaria del 2008 e del 2009, la Germania ha fatto affidamento sulla Cina, che è rimasta praticamente indenne da quelle turbolenze finanziarie fino allo scoppio di quest’ultima pandemia.
Tuttavia sta diventando meno probabile che il mercato cinese rimanga un importante stabilizzatore del mercato tedesco come ha fatto negli ultimi dieci anni, consentendo alla sua economia di resistere alla crisi dell’eurozona e della Brexit.
La Germania dal 1 luglio ha assunto la presidenza di turno dell’Unione Europea e da questo strategico ruolo la cancelliera Angela Merkel cercherà di dirimere alcune divergenze tra le due superpotenze. Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas ha dichiarato che il vertice Ue-Cina a settembre sarà importante per tale scopo, soprattutto su temi come il clima e le regole del commercio globale.
Alcuni paesi Ue hanno peggiorato le loro relazioni con gli Usa durante la pandemia da Covid-19, in particolare la Germania dopo l’annuncio del presidente Donald Trump del 15 giugno scorso, senza previa consultazione con Berlino, del ritiro di 9.500 delle 34mila truppe americane presenti in Germania.
Nel frattempo la cancelliera Merkel ha reso le relazioni commerciali di Berlino con Pechino sempre più stabili, in particolare nel settore manifatturiero da cui dipende sempre di più.