GIAPPONE. Shindo torna al santuario, previste proteste della Cina

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shindo yoshitakaLa visita, privata o meno che sia, dei membri del governo Abe al santuario shintoista Yasukuni di Tokyo, dove è custodito il Libro delle anime di quasi 2,5 mln di caduti, tra i quali 14 criminali di guerra di Classe A (crimini contro la Pace) e 1.068 condannati per crimini di guerra, coinvolti anche in massacri durante l’occupazione della penisola coreana e della Cina, continua a far discutere.
Lo scorso 15 agosto il recarsi al santuario del ministro dell’Interno e delle Comunicazioni, Yoshitaka Shindo, e del presidente della commissione nazionale di Sicurezza pubblica, Keiji Furuya, aveva fatto infuriare le autorità di Pechino: oggi ancora non sono arrivate le reazioni per la nuova visita di Shindo al luogo della memoria, anche se il ministro ha messo le mani avanti precisando che “Sono qui in visita privata, piango coloro che hanno perso la vita in guerra e prego per la pace, non credo che tutto questo possa rappresentare una polemica diplomatica”.