Glifosfato: a breve verrà proibito. Ma in Ue c’è chi lo vorrebbe mantenere

di C. Alessandro Mauceri

glifosfatoTra poche settimane scadrà l’autorizzazione concessa dall’Ue all’utilizzo del glifosato nei 28 stati dell’Unione.
Il glifosato è uno degli erbicidi più diffusi. Il suo utilizzo però comporta seri rischi per la salute dell’uomo: l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (International agency for research on cancer – Iarc), lo ha definito “probabilmente cancerogeno”. Anche gli istituti che hanno valutato in modo più blando la pericolosità di questa sostanza invitano alla massima cautela: l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha detto che è “improbabile che il glifosato costituisca un pericolo di cancerogenicità per l’uomo”, ciò nonostante ritiene essenziale adottare “nuovi livelli di sicurezza che renderanno più severo il controllo dei residui negli alimenti”.
La discussione circa l’uso di questa sostanza in agricoltura si è accesa soprattutto dopo che nel 2015 l’Oms lo ha dichiarato probabilmente cancerogeno. Al rapporto dell’Oms era seguita una pubblicazione dell’Efsa che aveva affermato l’esatto contrario, definendo “improbabile” il rapporto fra il glifosato e i tumori. Sebbene i dati disponibili non riguardino tutto il territorio nazionale, Ispra ha affermato che questo diserbante è “fra i principali responsabili del superamento dei limiti di qualità ambientale”.
Eppure nonostante i rischi che l’utilizzo di queste sostanze comporta, la Commissione europea ne ha concesso l’utilizzo in agricoltura per altri 9 anni (il Parlamento di Strasburgo aveva suggerito di concederne 7 e le aziende ne avevano chiesti 15). A marzo l’approvazione era stata bloccata a causa dell’opposizione a una nuova autorizzazione all’uso del glifosato da parte di Italia, Francia e Paesi Bassi.
Aumentano i pesticidi presenti nelle acque italiane, sia in quelle superficiali (più 20% tra il 2003 e il 2014) sia in quelle sotterranee (più 10%). A dirlo è stato l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) nel Rapporto nazionale Pesticidi nelle acque.
Il rapporto, che ha analizzato i dati rilevati in 3.747 punti di campionamento, conferma che le sostanze nocive maggiormente presenti nelle acque superficiali sono il glifosato e l’acido aminometilfosforico, un prodotto di degradazione del glifosato.
Ciò nonostante la Commissione ha cercato di ottenere “un ampio compromesso per raggiungere una larga maggioranza di stati membri, che arrivi ad una decisione definitiva”, come ha detto il commissario Ue alla Salute Vytenis Andriukaitis.
La decisione finale verrà presa il 18 e il 19 maggio a Bruxelles dopo la riunione del comitato che valuta l’autorizzazione dei pesticidi in Europa.