GRECIA. Atene rinuncia alle vie legali per riottenere i marmi del Partenone

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marmi del partenone in gbAtene procederà, come ha spiegato il ministro della Cultura Nikos Xydakis, ad ogni azione legale nei confronti della Gran Bretagna per il riottenimento dei marmi del Partenone esposti al British Museum, preferendo da oggi un approccio “diplomatico e politico”.
Vengono così disattese le indicazioni dell’avvocato Amal Clooney, che aveva raccomandato alla Grecia di portare Londra davanti alla Corte penale internazionale per riportare in patria le antiche opere sottratte, secondo la Grecia, in modo illegale dal diplomatico inglese Lord Elgin nel 1812, dove si trovava in qualità di ambasciatore. Allora il paese era occupato dall’Impero Ottomano, per cui l’acquisto delle opere da parte dei britannici per 70mila sterline sarebbe illegale.
Xydakis ha dichiarato alla Mega tv che “Non si può ricorrere alle vie legali per qualsiasi questione. Oltretutto, l’esito presso una corte internazionale è incerto”, ma ne risulterà che il nuovo Museo dell’Acropoli, aperto ad Atene nel 2009 e progettato per accogliere anche le tutte le antiche sculture ora in Gran Bretagna, rimarrà per il momento vuoto a metà.
Il 5 dicembre Atene aveva duramente protestato con la Gran Bretagna per la decisione del British Museum di prestare fino a giugno all’Hermitage di San Pietroburgo uno dei “Marmi del Partenone”, per la precisione la statua senza testa del dio fluviale Ilissos.