Grecia. Il governo è accusato di intercettazioni telefoniche illegali a politici, uomini d’affari e giornalisti

di Alberto Galvi –

La Corte suprema greca sta indagando sulle accuse di intercettazioni telefoniche illegali nei confronti di quasi tre dozzine di politici, uomini d’affari e giornalisti da parte dei servizi di intelligence del paese. Il primo ministro Kyriakos Mitsotakis ha smentito le accuse, ma lo scandalo potrebbe costringerlo a dimettersi da leader del partito di centrodestra del paese.
Come parte delle sue funzioni di primo ministro, Mitsotakis sovrintende anche il servizio di intelligence di Stato, l’EYP. Mitsotakis è già sotto pressione per uno scandalo simile scoppiato a luglio, quando il leader dell’opposizione socialista Nikos Androulakis ha presentato una denuncia per un tentativo di intercettazione del suo telefono cellulare con un software di sorveglianza.
Sono state vittime della sorveglianza dei servizi segreti greci anche due giornalisti e un altro politico dell’opposizione. Lo scandalo ha portato ad agosto alle dimissioni del capo dei servizi segreti e di un nipote e consigliere del presidente del Consiglio.
Mitsotakis ha respinto categoricamente l’accusa che la sua amministrazione sia ricorsa a spyware illegali di fabbricazione israeliana per ascoltare le chiamate del suo rivale Androulakis, ma ha ammesso, senza spiegarne il motivo, che l’intelligence statale aveva legalmente intercettato il suo avversario.
I principali uomini d’affari e politici presi di mira dalle presunte intercettazioni telefoniche si sono scagliati contro Mitsotakis e il suo governo. Un pubblico ministero greco sta indagando anche sulle accuse di un giornalista secondo cui il suo smartphone sarebbe stato infettato da un software di sorveglianza durante un’operazione dei servizi segreti greci.
Il rischio è ora che lo scandalo si alimenti e che il leader greco sia costretto a dimettersi con largo anticipo rispetto alle elezioni nazionali previste per il prossimo anno. Intanto Bruxelles ha invitato Atene a condurre un’indagine sul caso delle intercettazioni illegali, che ha avvelenato il clima politico in Grecia.