Guantanamo ancora aperto, come altri campi: le promesse mancate di Obama

di C.Alessandro Mauceri –

guantanamoLa chiusura di carceri come Guantanamo, dove la maggior parte dei detenuti è rinchiusa senza processo né incriminazioni ufficiali (gli Usa sono stati accusati dalle Nazioni Unite di aver violato la Convenzione Onu contro la tortura) era uno dei punti forza del presidente americano Obama. Una promessa che non è mai stata mantenuta.
Nei giorni scorsi proprio il Pentagono ha reso noto un comunicato nel quale era riportato che alcuni prigionieri yemeniti, da diversi anni rinchiusi nel carcere militare statunitense di Guantanamo, sono stati trasferiti in un altro carcere statunitense, ma in Oman.
Dopo la decisione dei giorni scorsi, sarebbero ancora 116 i detenuti rinchiusi illegalmente nel carcere di Guantanamo. Detenuti che quasi sempre non sono trattati in modo disumano e sottoposti a tortura. A giugno dello scorso anno diverse testate internazionali tra cui il Guardian, Reuters e Associated Press, chiesero formalmente che venissero resi pubblici i metodi in cui sono trattati i detenuti nelle carceri statunitensi come Guantanamo. Una richiesta sorta dopo la decisione del giudice statunitense Gladus Kessler di interrompere questi trattamenti visti i danni causati su uno dei detenuti. La stessa giudice Kessler nel maggio scorso aveva ordinato di interrompere a Guantanamo pratiche come quella dell’alimentazione forzata, considerate allo stesso livello di torture.
A Guantanamo molti suoi detenuti sono trattenuti senza accuse e quasi nessuno di loro è mai stato rinviato a giudizio o ha processi a carico. Nel 2005 un report dell’associazione umanitaria Amnesty International lo ha definito “un gulag del nostro tempo”. A rivelare le tecniche di tortura adoperate in questo carcere sono stati dei documenti diffusi da Wikileaks.
Nel 2009 Obama, dopo le pressioni del Congresso, firmò l’ordine esecutivo di chiudere la prigione: ma l’ordine non è mai stato eseguito. Né per Guantanamo né per le altre carceri similari: un’inchiesta del New York Times infatti ha rivelato che in molti altri paesi esistono decine di luoghi di detenzione gestiti dagli americani simili al carcere di Cuba. Luoghi di detenzione meno famosi ma altrettanto illegali e che continuano ad operare praticamente indisturbati. Secondo Zachary Katznelson, consigliere senior della NGO Reprive, che ha difeso decine e decine di prigionieri di Guantanamo, gli Stati Uniti stanno trattenendo illegalmente più di 16mila individui prigionieri in carceri paesi come Iraq, Afghanistan (nella famigerata prigione di Bagram) e Turchia.