Guatemala. Arevalo: Taipei o Pechino?

di Andrea Costanzo

Uno dei nodi da sciogliere per il nuovo presidente guatemalteco Bernardo Arevalo, eletto nell’agosto del 2023 dopo il ballottaggio con la vedova del defunto ex presidente Alvaro Colom, Sandra Torres, è quello di decidere di mantenere le relazioni diplomatiche con Taiwan oppure scegliere di riconoscere come unica Cina Pechino, come hanno già fatto diversi paesi dell’America centrale in particolar modo Nicaragua ed Honduras.
Arevalo, agli occhi degli analisti geopolitici, sembra voler mantenere una posizione un po’ ambigua, soprattutto per Pechino: ha ribadito di mantenere le relazioni diplomatiche con Taipei (attualmente, Città del Guatemala è uno dei 12 paesi che riconosce Taiwan come governo di tutta la Cina), ma anche di allacciare relazioni con Pechino, al momento solo dal punto di vista commerciale. Questa decisione non è piaciuta al governo della Cina popolare, tanto che il ministero degli esteri di Pechino si è fatto sentire con una nota asserendo che Arevalo mantiene così una posizione non chiara, tanto che sembrerebbe voler riconoscere due Cine, cosa assolutamente inaccettabile per Pechino.
Comunque un motivo ci sarebbe per questa decisione, ed è legato al discorso economico. Arevalo in campagna elettorale, oltre che combattere la corruzione (suo primo punto fermo), ha promesso di migliore le condizioni di vita della popolazione più povera del suo paese, anche perché il Guatemala è il paese della regione con il più basso reddito pro capite. Ma per portare avanti le riforme sociali ed economiche promesse in campagna elettorale, Arevalo avrebbe bisogno ovviamente di Pechino, che ha soldi da investire nel paese come sta facendo in molte aree del mondo, Africa in primis, ma anche in America centrale attraverso la Nuova Via della Seta e l’approccio win-win.
Per ora il ministero degli Esteri guatemalteco si è mosso con moderazione, come ha recentemente ribadito il ministro Ramiro Martinez in un’intervista alla Reuters riportata da Radio Taiwan International in lingua spagnola, cioè di continuare le relazioni diplomatiche con Taipei; difatti ha fatto recentemente le condoglianze, a nome del governo guatemalteco, per le vittime del terremoto che ha devastato l’isola di Taiwan (nella nota ha sottolineato il nome del paese: Repubblica di Cina). Vedremo in futuro come il Guatemala si muoverà, anche perché potrebbe, fare pure un passo indietro, cioè alla fine riconoscere Pechino come unica Cina, per avere gli aiuti economici di cui avrebbe bisogno.