Guatemala. Presidenziali: Torres e Giammattei andranno al ballottaggio

di Alberto Grandi

La scorsa domenica circa 8 milioni di cittadini guatemaltechi sono stati chiamati alle urne per eleggere un nuovo presidente, 340 sindaci, 160 deputati al Congresso, 20 al Parlamento centro-americano. Alle elezioni c’erano 19 candidati che aspiravano alla presidenza del Guatemala. Per vincere al primo turno, i candidati dovevano ottenere il 50% + 1 dei voti.
Siccome nessuno dei candidatati ha ottenuto la soglia necessaria per vincere al primo turno, il ballottaggio si svolgerà l’11 agosto prossimo tra Sandra Torres 25,73%, del partito socialdemocratico UNE (Unidad Nacional de la Esperanza) e Alejandro Giammattei 13,89%, del partito Vamos por una Guatemala. Non sono entrati al ballottaggio Edmond Mulet 11.15%, del PHG (Partido Humanista de Guatemala), il candidato indigeno Thelma Cabrera 10,4%, del PLM (People’s Liberation Movement) e Roberto Arzú 6,8%, dell’alleanza PAN-Podemos.
Gli altri candidati alle presidenziali sono: Isaac Farchi di VIVA (Visión con Valores) 5,17%, Manuel Villacorta del Movimiento político Winaq 4,13%, Estuardo Galdámez del FCN Nación (National Convergence Front) 3,69%, Julio Héctor Estrada del Partido CREO (Compromiso, Renovación y Orden) 3,15%, Fredy Cabrera del PT (Partido Todos) 2,54%, Amilcar Rivera del PV ( Partido Vamos) 2,15%, Pablo Ceto dell’URNG (Unidad Revolucionaria Nacional Guatemalteca) 1,43%, Pablo Duarte del PU (Partido Unionista) 1,13% e Manfredo Marroquín dell’EG (Encuentro por Guatemala) 1,13%.
I deputati del Congresso sono attualmente 158, ma dal 2020 ce ne saranno altri 2. Dei 160 deputati, 32 sono eletti dalla lista nazionale e 128 entreranno secondo l’importo assegnato a ciascun distretto, che sono: Alta Verapaz (9 deputati), Baja (2 deputati), Verapaz (2 deputati), Chimaltenango (5 deputati), Chiquimula (3 deputati), El Progreso (2 deputati), Escuintla (6 deputati), Guatemala (19 deputati), Huehuetenango 10 deputati), Izabal (3 deputati), Jalapa (3 deputati), Jutiapa (4 deputati), Peten (4 deputati), Quetzaltenango (7 deputati), Quiche (8 deputati), Retalhuleu (3 deputati), Sacatepequez (3 deputati), San Marcos (9 deputati), Santa Rosa (3 deputati), Solola (3 deputati), Suchitepequez (5 deputati), Totonicapan (4 deputati), Zacapa (2 deputati) e Ciudad Guatemala (11 deputati).
Tra i temi principali che hanno segnato la campagna elettorale del paese centroamericano c’è sicuramente quello della corruzione che ha già portato in prigione l’ex presidente Otto Pérez del PP (Partido Patriota). Lo stesso presidente Morales del FCN Nación è stato oggetto di un’indagine da parte della CICIG (Comisión Internacional contra la Impunidad en Guatemala) per aver verosimilmente finanziato la sua campagna presidenziale con fondi illeciti. La CICIG, dovrebbe cessare le sue funzioni nel paese a settembre insieme al mandato presidenziale di Morales. Durante questa campagna elettorale più di 600 persone sono state arrestate, di cui 301 per crimini elettorali e altre 363 per cause ad essi correlati.
Continuano a influenzare la vita dei cittadini guatemaltechi anche temi come la povertà, la disuguaglianza e la violenza. Il Guatemala è considerato il principale mercato emergente dell’America centrale con un’economia che avanza a un ritmo più veloce rispetto alla media del resto della regione. Ma le cifre non riflettono la realtà. Il 60% dei suoi cittadini vive al di sotto della soglia di povertà e il 23% vive in povertà estrema. Inoltre, molti dei suoi abitanti non hanno accesso ai bisogni primari come la casa, la salute e l’istruzione.
La società guatemalteca continua a essere profondamente divisa tra pochi ricchi e moltissimi poveri. I livelli di disuguaglianza sono accentuati nelle comunità indigene, che hanno una rappresentanza politica tre volte inferiore agli altri gruppi etnici del paese. Tra i diversi problemi che affliggono il paese centroamericano si è aggiunto quello dei flussi migratori con migliaia di persone che fuggono dalla povertà, dalla violenza e dalla corruzione alla volta degli Stati Uniti.
Un altro dei problemi cronici del Guatemala è quello legato al narcotraffico. Il candidato presidenziale Mario Estrada e il vice Julio José Rosales sono stati arrestati nel bel mezzo della campagna elettorale con l’accusa di legami con il cartello messicano di Sinaloa per ottenere finanziamenti elettorali. Si ritiene che diverse province siano sotto il controllo di organizzazioni criminali messicane e colombiane e di bande criminali locali come le Mara Salvatrucha e il Barrio 18.
In questa tornata elettorale il voto parcellizzato degli elettori ha dimostrato un notevole malcontento nei confronti della politica. Il vincitore che uscirà dal ballottaggio, dovrà affrontare il difficile compito di arginare la violenza derivata dal narcotraffico che ha devastato il paese e contribuito all’aumento dell’immigrazione clandestina negli Stati Uniti, aggravando i rapporti con la Casa Bianca. La turbolenta situazione in Guatemala che causa violenza, criminalità e impunità ha le sue radici in uno stato che vive in una perenne debolezza.