Hannover: ‘necessario stabilizzare la Libia’. Obama, ‘serve qualcuno che vi ricordi quanto è grande l’Ue’

di Guido Keller

Vertice hannover grandeSi è concluso il vertice informale ad Hannover, al quale hanno preso parte Matteo Renzi, Angela Merkel, Francois Hollande, David Cameron e Barak Obama: sul tavolo vi era una rosa di argomenti che spaziavano dalla crisi libica a quella siriana, dal Daesh (Isis) al terrorismo, dalla questione migranti al Ttip, il trattato di libero scambio fra le due sponde dell’Atlantico di cui oggi si è parlato, tra l’altro, alla 13ma sessione, a New York.
Tutti i leader sono stati concordi nel ritenere la necessità di sostenere al meglio il governo di unità nazionale libico di Fayez al-Serray, frutto della mediazione dell’Onu condotta prima da Bernardino Leon e poi da Martin Kobler, come pure sono state condivise le preoccupazioni di al-Serraj, che si è sentito prima del vertice con Matteo Renzi, per la situazione della Libia, dove a Tobruk continua a non essere approvata l’adesione al governo di unità nazionale, a Sirte vi è l’Isis e comunque il paese continua ad essere frammentato in tribù e gruppi armati. Ma la cancelliera Merkel ha insistito: “vogliamo portare avanti la stabilizzazione della Libia”, cosa sottolineata anche dal premier italiano Matteo Renzi, il quale ha detto che “bene stare attenti, bene intervenire, ben vengano le iniziative Nato e se si consolida il Governo libico finalmente potremo mettere la parola fine all’emergenza di questi tre anni”.
Immigrazione e crisi libica sono dunque due argomenti correlati, ma, ha continuato Renzi, “La realtà deve essere più forte di qualsiasi allarmismo. La situazione dell’immigrazione va monitorata ma i numeri sono profondamente diversi da quelli allarmistici dei media”. D’altronde i numeri sono inferiori rispetto al 2014 e sostanzialmente gli stessi del 2015″.
Obama ha invitato a non erigere muri e, come ha riportato Renzi, “si è detto disponibile a discutere sull’impiego di mezzi Nato per bloccare il traffico di uomini e scafisti”.
Il premier è intervenuto anche sul caso del Brennero, dove l’Austria sta costruendo una barriera per rendere più efficaci i controlli e contrastare l’immigrazione clandestina: “Non c’è alcun elemento che giustifichi la chiusura del Brennero e quindi pensiamo che le autorità austriache non potranno che rispettare la normativa Ue. Se così non fosse sarà l’Ue a prendere le decisioni conseguenti”.
In materia di Europa Obama ha detto che “Sono venuto a dirvi che gli Usa e il mondo intero hanno bisogno di un’Europa forte, unita, prospera, democratica e unita” e “Forse avete bisogno che un outsider, qualcuno che non è europeo, vi ricordi la grandezza di quello che avete conquistato”. “La crescita economica lenta – ha continuato -, e specialmente nel Sud Europa ha lasciato milioni di persone disoccupate, incluse generazioni di giovani senza lavoro e che potrebbero guardare al futuro con meno speranza. E tutte queste sfide persistenti hanno portato qualcuno a mettere in dubbio che l’integrazione europea possa resistere a lungo. C’è chi si chiede se potreste stare meglio separandovi gli uni dagli altri, ritirandovi dietro le barriere tra le nazioni e i popoli che esistevano nel XX secolo. In tutti i Paesi, inclusi gli Usa, lavoratori e famiglie stanno ancora tentando di riprendersi dalla peggiore crisi economica da generazioni. E quel trauma, in cui milioni di persone hanno perso il lavoro, la casa e i risparmi, è sentito ancora”.