Honduras. Estradato negli Stati Uniti con le accuse di traffico di droga l’ex presidente Hernández

di Alberto Galvi

La scorsa settimana l’Honduras ha estradato negli Stati Uniti l’ex presidente Juan Orlando Hernández per affrontare le accuse di traffico di droga e di armi. Hernández era un alleato di Washington, che ha sostenuto la sua rielezione nel 2017.
Per Juan Orlando Hernández questo è stato un drammatico capovolgimento della sua vicenda politica, visto che un tempo veniva propagandato dalle autorità statunitensi come un alleato chiave nella guerra al traffico di droga. Oggi i pubblici ministeri di New York lo considerano parte di un gruppo che dal 2004 ha trafficato circa 500 tonnellate di cocaina dall’Honduras agli Stati Uniti.
Juan Orlando Hernández è entrato in carica nel gennaio 2014 e ha ricoperto la presidenza fino allo scorso gennaio. Appena tre mesi dopo aver lasciato l’incarico, alcuni agenti della DEA (Drug Enforcement Administration) lo hanno fatto traferire negli Stati Uniti. I pubblici ministeri accusano Hernández di aver ricevuto milioni di dollari dai cartelli della droga e di aver usato i soldi per finanziare le sue campagne politiche, e di essersi impegnato in frodi elettorali nelle elezioni presidenziali honduregne del 2013 e del 2017.
La Corte Suprema dell’Honduras ha respinto il ricorso in appello contro la decisione di un giudice a favore dell’estradizione.
Hernández ha ripetutamente negato qualsiasi illecito e ha detto di essere vittima dei trafficanti di droga che ha fatto estradare e che ora mentono per cercare vendetta. L’ex presidnete sarà giudicato dallo stesso tribunale statunitense che ha condannato il fratello Tony, un ex membro del Congresso, sostanzialmente con le stesse accuse.