Il Covid-19 rialza la testa: per l’Oms in Europa un aumento del 6% in una settimana

Male le cose in Russia e nell’Europa orientale: sanità al collasso.

di Enrico Oliari

Come ci si aspettava, ma complice anche l’abbassamento generalizzato del livello di guardia tra la gente comune, nel continente europeo si sta assistendo ad una recrudescenza della pandemia da Covid-19, ed anche Hans Kluge, direttore per l’Europa dell’Oms, ha espresso preoccupazione per la crescita dei contagi, “un ritmo che, se mantenuto, potrebbe comportare mezzo milione di morti”.
Come in Austria, anche in Germania è allo studio una sorta di lock-down per i non vaccinati, dopo che nelle ultime 24 ore si sono registrati oltre 34mila contagi e 165 decessi. Un dato dovuto al fatto che i tedeschi continuano ad essere perplessi difronte al vaccino, con solo il 67% della popolazione inoculata con due dosi contro il 73% dell’Italia, dove ormai è partita la terza dose.
Per l’Oms in una settimana si è assistiti ad un aumento del 6% dei casi in Europa (l’Oms vi considera anche alcuni paesi centroasiatici come l’Armenia), e per il belga Kluge noi europei “siamo di nuovo l’epicentro della pandemia”.
In Bulgaria è allarme sanità, con gli ospedali che hanno sospeso i ricoveri ordinari e gli interventi non urgenti, ed il ministro della Sanità Stoychi Katsarov ha parlato di “sistema ormai al collasso”, con oltre il 90% dei posti letto in terapia intensiva occupati da casi Covid-19, per cui “dovremo cercare aiuto all’estero”. Nel paese dell’Europa orientale la vaccinazione è solo al 26% della popolazione, ed ora per entrare nei locali chiusi bisognerà esibire il green pass, una misura che lì precede con tutta probabilità il ritorno al lock down: in 24 ore i contagi arrivano a quasi 5mila unità, i decessi a 135 su una popolazione di 7 milioni di abitanti.
Le cose vanno malissimo in Russia, sotto tiro dei media occidentali per i dati diffusi in modo confuso da enti diversi: quello che appare certo è che in 24 ore vi sono stati 1.195 morti e quasi 40 mila contagi. Per la John Hopkins University, che si rifà a dati ufficiali, dall’inizio della pandemia i decessi sono stati 238mila, ma il Financial Times ha riferito che vi sono stati 753mila morti in più della media storica, perlopiù di malattie respiratorie, segno che qualcosa non torna. Solo il 33,5% della popolazione è stata vaccinata con due dosi.
Il virus corre anche in Ucraina, dove nelle ultime 24 ore vi sono stati quasi 25mila contagi e 752 decessi.
Il governo romeno ha chiesto aiuti all’Ue e alla comunità internazionale: si contano mediamente 430 morti al giorno, 10.500 nuovi contagi.
Nei paesi occidentali, dove i programmi vaccinali sono a buon punto, le cose vanno meglio, ed anche in Gran Bretagna, dove si superano i 40mila contagli al giorno, il numero dei decessi appare più contenuto, 217.
In Francia, altro grande paese europeo, vi sono circa 10mila contagi al giorno e nelle ultime 24 ore vi sono stati 39 decessi. In Italia 5.188 nuovi contagi e 63 decessi, segno anche qui di una ripresa della pandemia.
Complessivamente i contagi nel mondo sono ad oggi 248 milioni e 5 milioni i decessi, ma si tratta di dati prudenti, dal momento che non si hanno informazioni di diverse aree e restano forti dubbi sui dati diffusi dalla Cina.