Tunisia. Niqab: serve l’intervento chiaro del governo

di Mabrouk Bouchoucha –

Appena inaugurata l’era della possibilità per i tunisini di esprimersi liberamente dopo la caduta del sistema tirannico, tutte le voci che erano un tempo intenzionalmente messe a tacere hanno sentito la possibilità di emanciparsi respirando l’aria della libertà: le libertà religiose, calpestate dall’ex presidente, rappresentano un’evidente priorità per una specifica parte della società e la religione stessa  costituisce un legame per la maggioranza dei tunisini, anche sotto il profilo emozionale.
Contemporaneamente tale libertà è stata ridicolizzata decontestualizzandone alcuni simboli, trasformati in una satira inaccettabile per la maggioranza tunisina.
Il desiderio di ritornare ad antiche norme islamiche di vita, come il portare il velo integrale, carica di entusiasmo i molti che sono scesi in piazza, ma questo, come anche il portare la barba, viene additato da alcuni detrattori in cima alla lista dei simboli, confondendo il vero significato della religione islamica.
Vi è stato chi, in sintesi, ha approfittato delle piazze per rendere bizzarre le tradizioni islamiche, cosa che si è vista anche negli intervalli delle lezioni universitarie, frequentate dalla categoria più entusiasta e diligente che è quella dei giovani.
I cortili delle università si sono così trasformati, negli ultimi mesi, in un mosaico di persone che da un lato rifiutano la pratica del velo integrale considerandolo un abbigliamento strano che impedisce la libertà di porsi e blocca l’identità dell’individuo tunisino, dall’altro credono che tale pratica conservi il ritratto della ragazza musulmana, senza tener conto del fatto che la società tunisina non è condizionata dalla legittimità religiosa, bensì da quella sociale.
La tunisinità viene quindi ad essere messa in crisi proprio da coloro che hanno ritenuto che il velo integrale possa confondere le le i valori sociali come lo studio, senza però accertarsi se la ragazza possa sentirsi o meno libera di portarlo, per di più senza disturbare l’andamento generale delle cose.
Ultimamente poi la tensione fra le due parti è andata in crescendo con scambi reciproci di accuse e scontri che hanno lasciato nelle persone profonde ferite tali da comportare l’intervento immediato del governo tunisino per mettere fine ad un escalation di violenza soprattutto ideologica, come è avvenuto nel caso del ragazzo che ha calato e strappato la bandiera tunisina, simbolo dell’unione del popolo.