India. Il governo presenta 3 progetti di legge per rivedere le leggi penali dell’era coloniale

di Alberto Galvi

Il governo indiano ha presentato lo scorso 11 agosto tre progetti di legge alla Camera bassa del Parlamento volti a rivedere alcune leggi penali dell’era coloniale, per abrogare e sostituire con nuovi provvedimenti. I tre disegni di legge intendono sostituire il IPC (Indian Penal Code) del 1860, il Code of Criminal Procedure del 1973 e l’Indian Evidence Act del 1872, con molte leggi attuate dagli inglesi prima che il paese diventasse indipendente nel 1947.
In vista delle celebrazioni dell’Indipendenza il 15 agosto, il ministro dell’Interno indiano Amit Shah ha annunciato la mossa in linea con il tentativo del BJP (Bharatiya Janata Party) di cancellare il passato coloniale. Tutta la legislazione è stata deferita a una commissione parlamentare per la revisione ed è probabile che venga promulgata, poiché il BJP gode di una netta maggioranza in entrambe le Camere del Parlamento.
I progetti di legge vanno dalla controversa legge sulla sedizione al rafforzamento delle leggi che proteggono donne e minori. I progetti di legge saranno inviati a una commissione parlamentare permanente per le deliberazioni prima dell’approvazione. Alcuni esperti legali hanno affermato che i progetti di legge, se approvati dal Parlamento, potrebbero creare interruzioni e aggiungere complessità al processo legale poiché i tribunali dovranno capire le implicazioni procedurali e le posizioni su decine di migliaia di processi esistenti.
Negli ultimi anni il governo del primo ministro Narendra Modi ha eliminato decine di leggi oscure con lo scopo di modernizzare il sistema legale del paese.