Iran. Al via l’arricchimento dell’uranio. Pompeo, ‘saranno ancora più isolati’

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L’iniziativa di Teheran di procedere oggi con l’arricchimento dell’uranio, a dire il vero per uso civile, oltre il limite del 3,7% stabilito nel 2015 dal Jpcoa (accordo sul nucleare sottoscritto dal “5+1”) ha portato oggi il segretario di Stato Usa Mike Pompeo a garantire per la Repubblica Islamica “più isolamento e sanzioni”. Per Pompeo “le nazioni dovrebbero tornare alla vecchia politica di proibire l’arricchimento per il programma nucleare iraniano. Il regime iraniano, dotato di armi nucleari, sarebbe un minaccia ancora più grande per il mondo”.
Eppure a defilarsi dal Jpcoa sono stati proprio gli Usa in ottemperanza a quanto affermato durante la campagna elettorale Donald Trump, nonostante gli ispettori dell’Aiea, l’Agenzia atomica internazionale, avessero sempre riportato il pieno rispetto dell’accordo da parte dell’Iran.
Gli Usa hanno costretto i paesi alleati a non acquistare idrocarburi dall’Iran, cosa che rappresenta una mazzata per l’economia del paese mediorientale, ma Teheran continua a guardare agli altri firmatari dell’accordo, in particolare ai paesi europei perché facciano sentire la loro voce, tant’è che nei giorni scorsi il portavoce dell’Agenzia atomica iraniana, Behrouz Kamalvandi, aveva affermato che gli europei “o non vogliono fare qualcosa o non sono capaci di farla”.
Più che per scopi bellici, il tipo di uranio che viene arricchito serve per la centrale atomica iraniana di Busher da 1000 Mw, l’unica del Medio Oriente e ristrutturata nel 2014 dalla russa Rosatom, ma la cosa si inserisce nel quadro delle tensioni, con il presidente Usa eletto grazie alle potenti lobby ebraiche statunitensi ed il governo Netanyahu alla perenne ricerca del nemico da combattere, anche per attirare in questa fase di crisi politica il consenso elettorale.