Iran. Il nuovo gabinetto scelto dal presidente Raisi al parlamento per la conferma

di Alberto Galvi

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha presentato il nuovo gabinetto composto da conservatori, che deve ancora essere confermato dal parlamento iraniano. 
Per la carica di ministro degli Esteri Ebrahim Raisi ha scelto Hossein Amir-Abdollahian, che è già stato viceministro degli Esteri per gli affari arabi e africani sotto l’ex presidente Mahmoud Ahmadinejad. Si ritiene che Amir-Abdollahian abbia stretti legami con i Guardiani della Rivoluzione, gli Hezbollah del Libano e altri gruppi iraniani in tutto il Medio Oriente.
Raisi ha anche nominato Javad Owji ministro del Petrolio. Owji è un ex vice ministro del Petrolio e amministratore delegato della compagnia statale del gas. Esmail Khatib, un religioso che in precedenza era a capo dell’unità di intelligence della magistratura, è stato scelto come ministro dell’Intelligence. Inoltre ha nominato ministro della Difesa il generale Mohammad Reza Ashtiani, ex vice capo di Stato maggiore delle Forze armate.
Raisi ha scelto il generale Ahmad Vahidi come ministro degli Interni, il quale è un ex ministro della Difesa inserito nella lista nera degli Usa nel 2010 e ricercato dall’Interpol per il suo presunto ruolo nell’attentato del 1994 a un centro culturale ebraico a Buenos Aires. 
Il presidente ha scelto Rostam Ghasemi, alto funzionario della Guardia Rivoluzionaria, come ministro delle Strade e dell’urbanizzazione, e per ministro della Difesa il generale Mohammad Reza Ashtiani, ex vice capo di Stato maggiore delle Forze armate.
L’Iran sta negoziando da aprile con le principali potenze le sanzioni reintrodotte da Trump nel 2018, che hanno colpito duramente l’economia di Teheran, schiacciando le sue esportazioni di petrolio. Una sesta tornata dei colloqui si è tenuta il 20 giugno, ma Teheran e Washington devono ancora fissare una data per il prossimo round di negoziati.
I poteri del presidente della Repubblica islamica sono limitati in Iran da quelli della Guida suprema, oggi Ali Khamanei, che è il comandante in capo delle Forze armate, nomina il capo della magistratura e prende le principali decisioni politiche del paese.