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L’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica con sede a Vienna, ha rilevato che l’Iran ha superato di dieci volte il livello di riserve di uranio a basso arricchimento rispetto a quanto stabilito dall’accordo sul nucleare (Jpcoa) del 2015, sottoscritto dalla Repubblica Islamica con il “5+1” (Usa, Cina, Francia, Russia e Gb + Ue).
Secondo l’Aiea, ora l’Iran avrebbe stoccato 2.105,4 kg di uranio, contro i 202,8 kg contemplati nell’intesa, ma l’aumento delle scorte era già stato annunciato da Teheran come risposta al ritiro unilaterale degli Usa voluto da Trump, che ha imposto al paese mediorientale nuove sanzioni. Il presidente Hassan Rohani aveva chiesto invano agli altri partner di fare pressioni sugli Usa per rivedere le posizioni, ed ancora oggi l’Aiea ha chiesto che venga preservato l’accordo quale “elemento chiave dell’architettura globale di non proliferazione”.
L’Aiea ha anche respinto la richiesta degli Usa di reintrodurre sanzioni Onu contro l’Iran, proprio perché si sono ritirati dall’accordo.
