Iran. Un rapporto indica che anche l’Olanda partecipò al sabotaggio degli impianti nucleari

di Giuseppe Gagliano

Secondo un rapporto di Yahoo News, un ingegnere iraniano reclutato dall’intelligence olandese avrebbe aiutato gli Stati Uniti e Israele a infettare i computer utilizzati nel programma nucleare iraniano con l’arma cyber denominata “Stuxnet”. Scoperto dai ricercatori nel 2010, si ritiene che Stuxnet sia stato progettato con l’obiettivo di sabotare il programma nucleare della Repubblica Islamica dell’Iran colpendo i computer industriali che regolavano l’hardware meccanico ed elettronico nelle installazioni nucleari iraniane. Compromettendo il software installato su questi computer, Stuxnet avrebbe manipolato la velocità del rotore delle centrifughe nucleari presso l’Iran Enrichment Plant. Aumentando la velocità del rotore delle centrifughe a livelli ingestibili, Stuxnet ha reso permanentemente inutilizzabili molte di queste macchine.
La maggior parte degli osservatori concorda sul fatto che Stuxnet fosse un programma congiunto di sabotaggio informatico ideato ed eseguito dagli Stati Uniti e da Israele, con l’assistenza cruciale di Germania e Francia. Ma ora un nuovo rapporto apparso su Yahoo News afferma che il contributo dell’intelligence olandese è stato centrale nell’operazione Stuxnet. Citando “quattro fonti di intelligence”, Kim Zetter e Huib Modderkolk di Yahoo News hanno detto che il servizio di intelligence e sicurezza generale dell’Olanda (AIVD) ha dato un contributo rilevante all’operazione Stuxnet nel 2004. Nel novembre di quell’anno si è tenuto un incontro segreto all’Aia che ha coinvolto i rappresentanti del AIVD, della Central Intelligence Agency degli Stati Uniti e del Mossad di Israele.
È accertato che il programma di armi nucleari della Repubblica Islamica fosse stato possibile grazie al contributo di A.Q. Khan, un fisico e ingegnere nucleare pakistano. Nel 1996 Khan vendette i progetti e l’hardware iraniani per l’arricchimento dell’uranio, che erano basati su progetti a cui aveva accesso mentre lavorava per una società olandese negli anni ’70. Nel 2004, quando gli olandesi furono consultati dalla CIA e dal Mossad, l’AIVD si era già infiltrato nella rete di approvvigionamento di Khan in Europa. Aveva anche assunto un ingegnere iraniano che era in grado di fare domanda per lavorare nel programma nucleare iraniano come appaltatore. L’obiettivo del AIVD, della CIA e del Mossad era quello di assumere almeno una di queste compagnie per fornire servizi all’impianto nucleare di Natanz.
Nell’estate del 2007 la talpa del AIVD lavorava come meccanico all’interno di Natanz. Le informazioni fornite all’AIVD hanno aiutato i progettisti di Stuxnet a configurare il virus in conformità con le specifiche dei computer e delle reti industriali di Natanz. In breve tempo la talpa AIVD è stata in grado di installare il virus sulla rete di computer utilizzando un’unità flash USB.
Si ritiene che, alla scoperta di Stuxnet, il governo iraniano abbia arrestato e probabilmente messo a morte un certo numero di membri del personale che lavora a Natanz. L’articolo di Yahoo News conferma che si è verificata una “perdita di vite umane rispetto al programma Stuxnet”, ma non specifica se la talpa AIVD fosse tra quelle che furono giustiziate.