Nel 2003 l’intervento statunitense aveva portato in Iraq la caduta del regime di Saddam Hussein fornendo una speranza alla popolazione locale di un futuro di pace e democrazia. Con la scelta di Nouri al-Maliki nel ruolo di Primo Ministro e guida del governo iracheno, il paese è sprofondato in uno scontro settario tra la maggioranza sciita al potere e la minoranza sunnita. In questo modo la minaccia terroristica rappresentata dall’evoluzione di al-Qaida in Iraq (AQI) in quello che oggigiorno conosciamo come Daesh o Stato Islamico in Iraq e Siria ha sfruttato lo scontro tra le diverse comunità religiose e gruppi etnici per guadagnare potere e consensi ed affermarsi nella provincia di Anbar ingaggiando una dura lotta sia con le forze militari di Baghdad sia con i peshmerga curdi entrambi sostenuti dalla comunità internazionale. L’Iraq continua a vivere un difficile periodo di transizione con forti scontri interni, in primis quelli tra sunniti e sciiti, ed una divisione amministrativa che ha visto la Regione Autonoma del Kurdistan… – continua.