Iraq. Pesanti scontri a Bassora per le proteste antigovernative

Incendiato il consolato iraniano, tre missili sull’aeroporto. Una decina le vittime.

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Non si placano le proteste e le violenze nel sud dell’Iraq, in particolare a Bassora dove da settimane diversi cittadini protestano per la crisi economica e sociale dovuta alla disoccupazione, all’alto tasso di corruzione, al caro-vita, alla mancanza di elettricità e alla carenza di acqua potabile, tanto che dai rubinetti esce acqua salmastra e marrone e già in 30mila sono stati costretti a ricorrere alle cure dei sanitari per i forti malori. I manifestanti lamentano anche il fatto che in una delle regioni più ricche di petrolio e da dove transita gran parte dell’oro nero dell’Iraq alla popolazione arrivino solo le briciole, per cui chiedono maggiore autonomia decisionale sul modello del Kurdistan Irq.
Mentre a Baghdad non si riesce a venire a capo della situazione, a Bassora i manifestanti inferociti hanno incendiato edifici pubblici, la sede della tv al-Iraqiya, quella del Consiglio supremo islamico, quella del partito del premier al-Abadi, il Dawa, il consolato iraniano, ma vi sono stati anche pesanti scontri con le forze di polizia e i militari; questi, disorientati dagli ordini contraddittori e sotto il fuoco delle armi rudimentali dei manifestanti, hanno aperto il fuoco sulla folla.
Oggi tre missili Katyusha sono stati sparati da ignoti sull’aeroporto di Bassora, nel sud dell’Iraq, vicino al consolato Usa, senza provocare vittime. Il governo ha imposto il coprifuoco, ma la situazione appare incontrollabile.