Israele. Tregua con Hamas: Lieberman si dimette, traballa il governo Netanyahu

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Com’era successo nel 2014, quando a lasciare erano stati l’allora ministro delle Finanze Yair Lapid e la responsabile della Giustizia Tzipi Livni, il governo di Benjamin Netanyahu torna ad essere in bilico per la fuoriuscita di un ministro, seppure per motivi diametralmente opposti. Il ministro della Difesa israeliano Avigdor Lieberman, che è anche leader del partito di destra Yisrael Beitenu (6 seggi), ha comunicato oggi le sue dimissioni in polemica con il premier per il raggiungimento di un cessate-il-fuoco mediato dall’Egitto con Hamas che segue giorni incandescenti, con oltre 500 razzi in 48 ore piovuti su Israele dopo la sortita di un commando militare Israeliano nella Striscia di Gaza finalizzata all’uccisione di un leader dei miliziani, Nur Barake. Dura anche la risposta di Israele, i cui raid hanno distrutto diversi edifici e ucciso 14 palestinesi.
La tregua prevede tra l’altro il via libera all’arrivo nella Striscia di denaro dal Qatar per pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici, una concessione sbagliata per Lieberman che ha parlato di “capitolazione al terrorismo”, aggiungendo che “Quello che stiamo facendo ora come Stato è comprare calma a breve termine a costo di gravi danni a lungo termine per la sicurezza nazionale”.
Per Lieberman è ora “necessario concordare la data per le elezioni anticipate il prima possibile (la naturale scadenza del governo è esattamente tra un anno), ma il governo conta ancora un seggio di maggioranza e Netanyahu può pescare un nuovo ministro della Difesa fra le altre formazioni di destra.
La maggioranza parlamentare è formata infatti da partiti anche dichiaratamente ispirati al nazionalismo ebraico, ovvero dal Likud (30 seggi), Kulanu (10 seggi), Casa ebraica (8 seggi), Tkuma (2 seggi), Shas (7 seggi), Giudaismo unito nella Torah (6 seggi), Agudad Yisrael (4 seggi) e Deghel Ha Torah (2 seggi); l’opposizione è formata da Unione sionista (24 seggi), Partito Laburista israeliano (19 seggi), HaTnuah (5 seggi), Movimento Verde (1 seggio), Yesh Atid (11 seggi), Meretz (5 seggi), Lista comune (13 seggi).