Kirghizistan. L’ambasciatore Bazarbaev, ‘costruire con l’Italia una cooperazione vantaggiosa’

a cura di Dario De Marchi * –

Il Kirghizistan e l’Italia hanno da poco celebrato il 30mo anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche. L’ambasciatore del Kirghizistan in Italia, Taalay Bazarbaev, parla della cooperazione tra i due Paesi, delle attese ma anche dei drammatici eventi in Ucraina, delineando l’attività della rappresentanza diplomatica a Roma, aperta da meno di due anni. Il GIORNALE DIPLOMATICO lo ha intervistato.

– Ambasciatore Taalay Bazarbaev, Lei ha avviato la sede diplomatica del suo Paese in Italia nell’agosto 2020 per stabilire e sviluppare le relazioni diplomatiche tra il Kirghizistan e l’Italia. C’è però un argomento che è al centro dell’attenzione dell’intera comunità mondiale: gli eventi in Ucraina. Qual è la posizione del suo Paese su quanto sta accadendo?
Stiamo seguendo l’evoluzione della situazione in Ucraina con molta preoccupazione. È una grande tragedia che due popoli fraterni siano coinvolti nell’attuale conflitto e che le vittime umane non possano essere evitate. È sempre grande motivo di delusione quando nel mondo si interrompe un dialogo costruttivo e si verifica una divisione e un’etichettatura indiscriminata, comunque ingiusta, sbagliata e violenta. Quando si è sviluppato il conflitto, non abbiamo sentito appelli alla pace da parte di tutti. In questo momento estremamente pericoloso, chiediamo a tutti di unirsi per una pace comune. Sulla base delle nostre relazioni storicamente amichevoli con i popoli di Russia e di Ucraina, auspichiamo il rapido raggiungimento della pace tra le parti, anche attraverso la creazione di nuovi formati e meccanismi di dialogo per risolvere il conflitto al tavolo dei negoziati al fine di prevenire ulteriori vittime e distruzione. Accogliamo con favore qualsiasi proposta e iniziativa volta a conseguire negoziati costruttivi tra russi e ucraini per raggiungere la pace e una stabilità concreta e sostenibile. Allo stesso tempo, facciamo appello a tutte le parti affinché garantiscano un’adeguata sicurezza per i civili, compresi gli stranieri, e l’opportunità per loro di lasciare la zona del conflitto“.

– Non crede che, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, il mondo sia più fragile e imprevedibile?
Purtroppo lo è. Oggi assistiamo ad una crisi senza precedenti nella storia mondiale del dopoguerra. Il mondo è sull’orlo di una catastrofe, dopo la quale non vi è alcuna garanzia che la nostra civiltà sarà in grado di riprendersi. La Repubblica del Kirghizistan ha considerato sinceramente l’importanza di rispettare gli accordi di Minsk, che hanno ricevuto il sostegno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Purtroppo, la loro diversa interpretazione e inadempimento ha portato all’attuale difficile situazione. Tutti oggi dobbiamo fare il possibile per garantire che questi negoziati siano coronati da successo e portino a un’autentica comprensione reciproca, pace e sviluppo nelle relazioni non solo tra Ucraina e Russia, ma anche in un formato più ampio. Siamo sempre stati e siamo a favore della pace! Non dovrebbero essere consentite ulteriori vittime e distruzioni. In nessun caso la situazione dovrebbe trasformarsi in un confronto globale tra Paesi e popoli! Né nel conflitto dovrebbero essere coinvolti altri Paesi e attori. Sosteniamo la risoluzione pacifica del conflitto esclusivamente con metodi politici e diplomatici, nel quadro dei principi e delle norme universalmente riconosciuti del diritto internazionale“.

– Parliamo delle prospettive e delle iniziative dell’ambasciata del Kirghizistan in Italia. Quali sono aspettative kirghise per la cooperazione con l’Italia?
L’Italia è un grande Paese con una ricca storia, un enorme patrimonio culturale e, allo stesso tempo, è una delle economie più sviluppate d’Europa. Il Kirghizistan ha quindi il grande desiderio di costruire una cooperazione reciprocamente vantaggiosa. E l’Italia ha un grande potenziale per realizzarla. Siamo molto contenti che la parte italiana mostri interesse reciproco. Purtroppo, per vari motivi, fino a pochi anni fa non avevamo la presenza in Italia di una nostra missione diplomatica. L’ambasciata del Kirghizistan a Roma è stata aperta nell’agosto 2020.
Allo stesso tempo, voglio sottolineare che comunque ci sono sempre stati rapporti amichevoli tra il Kirghizistan e l’Italia. È in base a ciò che si è creato un terreno favorevole allo sviluppo delle relazioni diplomatiche ed economiche tra i nostri Paesi. Siamo determinati a una cooperazione costruttiva con la parte italiana sulla base di condizioni reciprocamente vantaggiose e di reciproco interesse. E c’è un grande potenziale per questo. In generale, il lavoro della nostra ambasciata è volto a risolvere una serie di questioni importanti, in primo luogo sul piano politico e diplomatico, in particolare instaurando un dialogo costruttivo tra i vertici dei nostri due Paesi, i parlamenti e i responsabili dei dicasteri e delle agenzie dedicate agli affari esteri. Siamo interessati a sviluppare la cooperazione con la parte italiana in tutti i campi: in ambito commerciale, economico, culturale, umanitario e interregionale. E i primi seri passi sono già stati fatti in questa direzione. Nel 2021 i capi dei ministeri degli Esteri del Kirghizistan e dell’Italia hanno tenuto tre incontri. Se a settembre c’è stato un breve appuntamento introduttivo a margine dell’Assemblea Generale dell’ONU, a New York, nel novembre successivo c’è stata la visita in Italia del nostro ministro degli Affari Esteri, Ruslan Kazakbaev. È stata la prima visita ufficiale del ministro degli Affari Esteri del Kirghizistan in Italia attraverso la diplomazia bilaterale Nel corso della sua missione, il ministro Ruslan Kazakbaev ha incontrato il suo omologo Luigi Di Maio; il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti-Casellati; il capo dell’ICE Agenzia per il Commercio e gli Investimenti, Roberto Luongo. Tutti gli incontri si sono svolti in un’atmosfera cordiale e di fiducia. Nel corso dei negoziati sono stati raggiunti alcuni accordi sulla necessità di accrescere il potenziale del dialogo bilaterale. Nel dicembre dello scorso anno, a Tashkent si è svolta una riunione periodica della Conferenza Ministeriale nel formato “Asia Centrale + Italia”, a cui hanno partecipato i ministri degli Affari Esteri dei Paesi della nostra regione e il ministro degli Esteri Di Maio.
Nel contesto dell’attuale situazione in Afghanistan, l’Italia vede un grande bisogno di cooperazione con i Paesi della nostra regione nel prisma del problema afghano.
Attualmente sono in discussione con la parte italiana questioni riguardanti l’organizzazione della visita in Italia del presidente del Kirghizistan, Sadyr Japarov; le visite reciproche a livello di presidenti dei Parlamenti; la visita del ministro degli Esteri italiano in Kirghizistan; nonché numerose visite a livello di presidenti di Regione e città. Naturalmente, nell’ambito di queste visite, organizzeremo eventi culturali, mostre, concerti e fiere, forum economici sia a Roma che a Bishkek. Voglio inltre sottolineare che il 2022 per il Kirghizistan e l’Italia è l’anno del 30° anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra i nostri Paesi
“.

– Ci parli dei cittadini del Kirghizistan che vivono in Italia. I kirghisi sono una popolazione molto ospitale e il Paese è molto accogliente, decisamente stupendo da scoprire.
Uno dei settori più importanti del nostro lavoro d’ambasciata è l’assistenza e il sostegno ai nostri connazionali. La maggiore concentrazione di persone del Kirghizistan si trova nel sud del Paese, in città come Napoli e Caserta, oltre che in Sardegna. Secondo varie fonti, almeno 3.500 cittadini del Kirghizistan risiedono nelle due regioni. Ci sono anche presenze kirghise nella parte settentrionale e centrale della penisola appenninica, che si sostengono a vicenda in situazioni diverse. In questo contesto, vorrei sottolineare che i rappresentanti delle comunità kirghise in Italia hanno guadagnato una reputazione molto positiva e come cittadini laboriosi e rispettosi della legge e considerano la cultura e le tradizioni italiane. Molti cittadini kirghisi, si calcola siano almeno 5 mila, vivono e lavorano in Italia da molti anni e i loro servizi sono molto richiesti nel mercato del lavoro italiano.
Penso che i valori storico-culturali della nostra gente, che si basano sull’interesse per le altre culture del mondo e sul rispetto delle loro tradizioni intrinseche, permettano ai nostri cittadini di rappresentare adeguatamente il nostro Paese all’estero, anche in Italia. Ad esempio, nell’agosto 2021, con il sostegno della nostra diaspora a Bologna, il 30° anniversario dell’indipendenza del Kirghizistan è stato celebrato in modo molto ampio e bello. Rappresentanti della diaspora kirghisa di diverse città d’Italia – Roma, Napoli, Caserta, Milano e dell’isola di Sardegna – si sono riuniti per la celebrazione. Un evento festivo si è svolto nella piazza principale di Bologna, sono intervenuti il vicesindaco, rappresentanti della dirigenza della Regione Emilia-Romagna e altri illustri ospiti. Dopo la parte ufficiale della manifestazione, i nostri cittadini in splendidi costumi nazionali hanno sfilato festosamente lungo le vie principali e centrali della città, dove sono stati accolti con affetto dai residenti locali, alcuni dei quali si sono uniti alla festosa processione. È stato un evento davvero bellissimo, che ha avuto un ampio riscontro in tutta Italia.
L’ambasciata tiene regolarmente incontri con i vertici delle Regioni e delle città in cui risiedono i nostri cittadini. Durante gli incontri solleviamo questioni sul sostegno alla diaspora kirghisa, chiedendo l’assegnazione di locali dedicati per la creazione di centri culturali dove i nostri compatrioti possano creare un’atmosfera colorata nello spirito delle tradizioni e dei costumi kirghisi, tenere lezioni di lingua kirghisa e semplicemente incontrarsi
“.

– C’è già stata una visita nel suo Paese di una delegazione rappresentativa di imprenditori italiani.
“Al fine di sviluppare la cooperazione commerciale ed economica tra il Kirghizistan e l’Italia, nel novembre 2021 è stata organizzata nella capitale Bishkek una visita di rappresentanti economici italiani. La delegazione italiana comprendeva AIRMEC, Metallurgica Irpina, LORIBLU Spa, Le vie del tartufo Srl e altre imprese specializzate in settori quali consulenza, ingegneria, energie rinnovabili, agricoltura, industria tessile, metallurgia, ecc. Durante la visita si è tenuto un Forum d’affari e visite agli stabilimenti industriali. Gli imprenditori italiani hanno avuto incontri con i rappresentanti della comunità imprenditoriale kirghisa nel formato B2B e hanno discusso dell’attuazione di progetti specifici in Kirghizistan in settori prioritari dell’economia. Sono stati raggiunti accordi per stabilire contatti diretti tra gli imprenditori dei due paesi. Diverse società italiane hanno espresso la seria intenzione di investire in progetti rilevanti in Kirghizistan”.

– Quali aree sono più attraenti per gli investitori?
I settori prioritari dell’economia kirghisa sono l’energia idroelettrica, l’agricoltura, il turismo, le miniere e, naturalmente, l’industria leggera. Cominciamo con la produzione idroelettrica. Ci sono circa 250 fiumi ad ampia portata nella Repubblica del Kirghizistan! Pertanto il Paese ha un enorme potenziale produttivo stimato in 140-160 miliardi di kWh di elettricità, attualmente utilizzato solo per il 10%. Riteniamo che l’investimento italiano in questo settore possa essere determinante. Una delle aree prioritarie dell’economia del Paese è il settore agroindustriale del Kirghizistan, rappresentato dalla produzione agricola diversificata, ossia produzione agricola, zootecnia, gestione delle acque, ecc. Attualmente quasi la maggioranza dei nostri produttori rurali sono entità di piccole imprese. Al fine di aumentare la produttività agricola, è necessario attrarre investimenti esteri in metodi innovativi di produzione agricola, l’uso di moderne macchine e attrezzature speciali. È importante notare che il Kirghizistan ha un grande potenziale per l’esportazione di frutta secca, noci e miele. Tenuto conto dell’inclusione della Repubblica del Kirghizistan nel Sistema delle preferenze generalizzate a favore dei Paesi in via di sviluppo (SPG+) e dell’esenzione del nostro Paese per un periodo di 7 anni dalle tariffe doganali, i prodotti contrassegnati possono essere esportati in Italia liberi da dazi.
Dato che l’Italia è uno dei maggiori produttori mondiali di tessuti, abbigliamento e calzature, e considerato che in Kirghizistan l’industria tessile e dell’abbigliamento sono imprese con un alto potenziale di esportazione, riteniamo essenziale sviluppare una cooperazione bilaterale reciprocamente vantaggiosa in questa direzione
“.

– L’industria leggera del Kirghizistan ha fatto un grande balzo in avanti negli ultimi decenni e ora occupa una posizione di primo piano nell’economia della Repubblica fornendo un’elevata occupazione.
Questo è vero. Durante gli anni dell’indipendenza, nella Repubblica del Kirghizistan furono costruite e avviate più di mille moderne piccole e medie imprese di cucito. Oggi il Paese ha tutti i prerequisiti per portare l’industria tessile e dell’abbigliamento a un livello che consenta uno sviluppo sostenibile e una degna concorrenza sui mercati internazionali. Uno dei principali fattori per lo sviluppo dell’industria leggera in Kirghizistan è stata l’adesione nel 2015 all’Unione Economica Eurasiatica (EAEU), che ha consentito l’accesso al mercato di 180 milioni di abitanti nei paesi dell’Unione. I prodotti di abbigliamento kirghisi con il marchio “Made in Kirghizistan” sono molto richiesti nei mercati di Russia e Kazakistan.
Di grande importanza per la crescita delle industrie tessili e dell’abbigliamento è l’adesione del Kirghizistan alla iniziativa della Repubblica Popolare Cinese “One Belt and One Road” (OBOR). Per il Kirghizistan, che è uno dei Paesi situati lungo questa rotta, la BRI (Belt & Road Initiative) può svolgere un ruolo importante nel garantire gli investimenti necessari. Va aggiunto il citato Sistema di preferenze generalizzate (SPG+) che esenta dalle tariffe doganali anche i tessili, i feltri e l’abbigliamento che saranno esportati in Italia.
Pertanto, il Kirghizistan è conveniente come localizzazione produttiva sia per chi, come produttori di abbigliamento italiano, sono interessati ai mercati russi e asiatici, essendoci già dentro e a costi compatibili, sia per prodotti da riportare sui mercati italiani ed europei. Tutti questi fattori, così come le risorse energetiche a basso costo e la disponibilità di personale qualificato, creano tutte le condizioni per attrarre un investitore titolare di un marchio italiano nell’industria leggera. Per noi, l’arrivo di un tale investitore consentirà in breve tempo di portare la produzione a un livello tecnologicamente nuovo, sviluppare il potenziale di esportazione, creare una classe di lavoratori qualificati e, in generale, instillare un’alta cultura della produzione
“.

– Il Kirghizistan è un Paese attraente in termini turistici. È intenzione di sviluppare la cooperazione bilaterale con l’Italia in questa direzione?
In effetti l’attrattività turistica del Kirghizistan nella regione eurasiatica cresce in continuazione. Negli ultimi cinque anni ogni anno 6 milioni di turisti hanno visitato il nostro Paese. I principali Paesi che generano flussi turistici verso il Kirghizistan sono Russia, Kazakistan e Uzbekistan. Il nostro Paese offre eccellenti opzioni per le vacanze invernali ed estive. Le mete più gettonate in estate sono per l’ecoturismo, il turismo ricreativo, il trekking, l’alpinismo, lo sci sul ghiacciaio Ala-Archa. Una delle mete più ambite è il lago alpino Issyk-Kul, il secondo più trasparente del mondo, non gela nemmeno in inverno, perché è il secondo lago salato del pianeta, a causa di miniere di sale sul fondo. In inverno, la famosa base sciistica nella città di Karakol è molto popolare e attira non solo i turisti dai Paesi vicini, ma anche dall’Europa. Attirare turisti dai paesi dell’Unione Europea è un compito importante nel quadro dell’attuazione della strategia di sviluppo turistico in Kirghizistan. Attualmente il Kirghizistan ha previsto un regime di esenzione dal visto fino a 60 giorni per i viaggi dei cittadini di oltre 60 Paesi stranieri. Inoltre ogni anno vengono attivati nuovi voli diretti tra il Kirghizistan e altri Paesi del mondo. Dall’inizio dell’anno è stato aperto un volo dalla capitale Bishkek a Jeddah, in Arabia Saudita. Quest’anno dovrebbe aprire il traffico aereo sulla tratta Bishkek-Budapest.
Naturalmente l’Italia, una delle mete turistiche più ambite al mondo, è di grande interesse per il nostro Paese in termini di adozione dell’esperienza nel settore turistico. Allo stesso tempo, rendendosi conto della necessità di attrarre risorse finanziarie verso le infrastrutture rilevanti per l’ulteriore sviluppo del settore turistico, il Kirghizistan ha qualcosa da offrire alla parte italiana per l’attuazione congiunta dei progetti
“.

* Dario de Marchi, giornalista, direttore del Giornale Diplomatico.

Articolo in mediapartnership con il Giornale Diplomatico.