Kosovo. Firmata la richiesta formale per ottenere lo status di candidato Ue

di Alberto Galvi

I leader del Kosovo hanno firmato una domanda formale per ottenere lo status di candidato all’adesione all’Unione Europea. Il presidente Vjosa Osmani, il presidnete dell’Assemblea Glauk Konjufca e il primo ministro Albin Kurti hanno consegnato lo scorso 15 dicembre la richiesta alla Repubblica Ceca, che detiene la presidenza di turno dell’Ue.
Il Kosovo ha presentato domanda per entrare a far parte del blocco dei 27, ma sarà probabilmente una procedura lunga e difficile, anche a causa delle tensioni con la Serbia. Il Kosovo è un territorio prevalentemente di etnia albanese che ha dichiarato l’indipendenza dalla Serbia nel 2008. Da allora più di 100 paesi hanno riconosciuto il nuovo Stato, mentre non l’hanno riconosciuto Russia, Cina e Serbia, insieme ai paesi dell’Ue Spagna, Romania, Slovacchia, Grecia e Cipro.
La Serbia ha reagito con rabbia alla richiesta del Kosovo di entrare nella Ue, e i suoi funzionari chiederanno ai cinque Stati dell’Unione che non l’hanno riconosciuto, più l’Ungheria, di bloccare l’iniziativa a Bruxelles. Negli ultimi anni l’allargamento dell’Ue si era arrestato, ma da quando la Russia ha attaccato l’Ucraina alla fine di febbraio i funzionari di Bruxelles hanno sottolineato che per mantenere la sicurezza dell’Europa è necessario più che mai intensificare l’impegno del blocco con le nazioni dei Balcani occidentali.
Sei nazioni della regione sono in fasi diverse dell’adesione. Il Kosovo è l’ultimo paese dei Balcani occidentali a presentare domanda di adesione all’Ue, e l’unico a non beneficiare ancora della liberalizzazione dei visti.