La Luna ritorna nei piani di Washington. Ma gli altri non stanno a guardare

di Francesco Cirillo

ROMA. Una base di ricerca scientifica sulla Luna con laboratori per analizzare il suolo lunare ed una possibile presenza di ossigeno all’interno delle rocce lunari. Questo è il progetto che gli Usa, dopo l’Agenzia Spaziale Europea, avevano presentato nel dicembre 2016 a Lucerna e che ora stanno facendo rinascere. Contestualmente anche Cina e Russia stanno preparando missioni spaziali con obiettivo la Luna.
Dal 2016 sia l’Europa, che ha stanziato circa 10,3 miliardi di euro per un piano che coinvolge tutti i paesi membri e qualche azienda privata, sia gli Stati Uniti hanno messo in agenda una nuova stagione di esplorazioni spaziali che però non coinvolge piani costosi ed impossibili, come ad esempio la corsa per Marte. La Nasa inoltre ha riattivato nel suo progetto lunare gli studi compiuti dal professore emerito di Chimica e Fisica de “La Sapienza” di Roma Giovanni De Maria, primo italiano che ha collaborato con l’Agenzia americana nello studio dei campioni lunari giunti sulla terra con la missione dell’Apollo 11 del 1969. De Maria, che è intervenuto ad una conferenza organizzata presso il Rotary Club Roma Eur, ha descritto nella sua relazione i suoi studi sulla gassificazione delle rocce lunari ricevute dalla Nasa con lo scopo di “provare” a produrre ossigeno estraendolo da composti solidi, dando così un enorme contributo alla ricerca di eventuale produzione di ossigeno sul nostro satellite .
Il progetto del nuovo programma spaziale “Moon Village” è oltretutto legato agli studi del professore De Maria e sia l’Unione Europea, sia gli Stati Uniti, sia la Cina che la Russia stanno riaprendo una gara allo spazio per assicurarsi una fetta di Luna con la costruzione delle loro rispettive basi di ricerca.
Ma dietro a queste missioni scientifiche si potrebbero celare piani militari che vedrebbe Washington sfruttare tali missioni per l’implementazione dello scudo spaziale immaginato da Ronald Reagan negli anni Ottanta.
Per la Nasa e l’Agenzia Spaziale Europea una base lunare avrebbe il ruolo di pit stop spaziale con il compito di gestire le future missioni in tutto il sistema solare, in primis su Marte.

(Foto: Notizie Geopolitiche).