La Maddalena, 12.8.19 – One Ocean Foundation, ‘Parchi, aree marine protette e sostenibilità. Opportunità e benefici dall’adozione di buone pratiche sostenibili’

La One Ocean Fondation e l’inquinamento marino da plastiche

di Domenico Letizia

Nel pieno di quest’estate caratterizzata da problematiche ambientali ed emergenze ecologiche, la One Ocean Foundation promuove, con il Parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena e il comune di La Maddalena, un incontro denominato “Parchi, aree marine protette e sostenibilità. Opportunità e benefici dall’adozione di buone pratiche sostenibili”. L’evento si terrà presso la sala del consiglio del Comune di La Maddalena il 12 agosto e attraverso la presenza di esponenti dei principali parchi, aree marine protette del territorio e del comitato scientifico di One Ocean Foundation, si propone di offrire argomenti di approfondimento e di promuovere buone pratiche e azioni concrete volte alla tutela del mare, stimolando iniziative e obiettivi comuni di miglioramento. La conferenza rientra all’interno dell’iniziativa “Basta con la plastica in mare” organizzata dal Parco di La Maddalena, una settimana di sensibilizzazione sull’impatto delle plastiche nei mari e sulle coste, durante la quale si svolgeranno una serie di attività di educazione ambientale, coinvolgendo direttamente un largo pubblico di persone.
One Ocean Foundation sviluppa progetti specifici per diffondere la consapevolezza su quanto siano urgenti azioni di tutela e prevenzione e per indirizzare, promuovere e diffondere iniziative concretizzabili dai singoli, dalle associazioni e dalle aziende. D’altronde le recenti notizie provenienti dall’Oceano non sono positive. Oltre 40 tonnellate di plastica e di reti da pesca sono state rimosse dalla zona di mare nota come Pacific Gyre, un tratto di oceano compreso tra la California e le isole Hawaii dove si concentrano ben quattro correnti oceaniche ove formano un vortice circolare in grado di attirare a sé i rifiuti provenienti sia dal continente americano che dall’arcipelago hawaiiano. Secondo L’Ocean Voyages Institute si stima che 600mila tonnellate di reti abbandonate finiscano negli oceani ogni anno, e secondo le Nazioni Unite, circa 380 mila animali marini vengono uccisi ogni anno a causa delle reti o per l’ingerimento di materiale in plastica. Anche nel Mediterraneo il problema della plastica costituisce un’emergenza, dal momento che secondo il Wwf, ogni anno, 570 mila tonnellate di plastica finiscono nelle sue acque.
Senza soluzioni concrete ed efficaci, si stima che entro il 2050 nei mari di tutto il mondo ci saranno più tonnellate di plastica che di pesci. Dopo la dispersione in mare, il 65% della plastica rimane in superficie per quasi un anno ed è destinata a viaggiare per circa 10 anni spinta da venti e correnti.
L’80% di questa plastica finirà nuovamente sulle coste.
Le coste italiane ricevono una media giornaliera di 5,3 kg di rifiuti plastici per km. Sempre il WWF ricorda quanto sia importante evitare di usare la plastica usa e getta in questo periodo, mentre si è in spiaggia. Nei mesi di maggior esercizio turististico, i villeggianti aumentano la popolazione locale di 1/3 e in estate i turisti possono aumentare di 4 o 5 volte la popolazione locale. Ad agosto e settembre l’aumento della popolazione fa crescere il totale dei rifiuti generati per mese del 31%, fino a 17.000 tonnellate di rifiuti in più. A tal proposito risulta importante l’iniziativa lanciata dalla One Ocean Foundation così come importante è anche il periodo in cui l’iniziativa si svolge.