La Russia guarda a Buenos Aires: aerei da guerra in cambio di cibo

di Giovanni Caprara –

Sukhoi_Su_24_FencerL’annessione della Crimea e la difesa della popolazione russofona in Ucraina, sono state la base per promuovere le sanzioni verso la Russia. L’Occidente ha voluto così affermare la propria supremazia anche in campo finanziario, ma la reazione ha ingenerato diversi centri di contatto e nuove alleanze. Il ritorno al patriottismo economico, sostenuto da Eric Delbecque e Christian Harbulot, in Russia ha portato all’eoocentrismo: un’alleanza strategica con Cina ed Iran per un blocco valutario sino-russo sulle operazioni di acquisto e vendita degli idrocarburi. Ciò inciderà nel medio termine negativamente sulla posizione strategica degli Stati Uniti, agevolando un regime valutario meno dollaro-centrico nei mercati energetici internazionali. Sanzioni vuol dire mancanza di forniture di qualsiasi bene di largo consumo, fra questi anche il cibo. La nuova società russa, economicamente più stabile, aveva iniziato ad apprezzare i prodotti europei, pertanto, il Governo russo sta tentando di sostituire le merci con altre di valore sovrapponibile. Per la carne, si sono rivolti all’Argentina, nazione nota storicamente per la qualità dei propri allevamenti. Il paese sudamericano, non ha chiesto denaro, ma hard power, in particolare: 12 velivoli da combattimento Sukhoi Su-24 Fencer.
Questo vorrebbe significare, un ritorno di nazionalismo per la rivendicazione e forse la riconquista delle Isole Malvinas.
Il Ministero della Difesa britannico, mantiene sempre ad un livello adeguato le capacità per la difesa e per affrontare eventuali minacce alle Isole Falklands. Al momento vi sono dislocati quattro Tornado, batterie antiaeree, una unità di superficie ed un contingente di circa mille uomini. Una formazione difensiva adatta al contrasto degli obsoleti Skyhawk e Mirage III della Forza Aerea Argentina. Il Presidente Cristina Kirchener, ha già da tempo inneggiato alla riconquista delle Isole e varato un progetto di riammodernamento dell’Aeronautica militare. Questo prevedeva l’acquisizione del velivolo Gripen della svedese Saab, ma al riguardo l’Argentina ha dovuto subire il veto britannico imposto al costruttore, infatti, le aziende del Regno Unito hanno una compartecipazione pari al 30 per cento sullo sviluppo del nuovo modello del Gripen. La scelta successiva si è rivolta verso i cacciabombardieri Mirage 2000 e Kfir, ma non è da escludere l’interesse verso gli aeromobili cinesi come il JF-17. In qualsiasi di queste opzioni, la Raf dovrà ricorrere ad un ammodernamento del reparto basato nelle Falkland, ma laddove l’Argentina dovesse ottenere gli Su-24, la sostituzione dei Tornado sarebbe quanto mai necessaria.
Il sistema d’arma adatto alla difesa delle Falkland è l’Eurofighter, un velivolo decisamente più performante di quelli russi. Sembra che per annullare la minaccia dei 12 Su-24, ne basterebbero da quattro a sei. È possibile ipotizzare che il Fencer non sia adatto alle esigenze argentine, che dovrebbero dotarsi di una piattaforma specializzata per le operazioni antinave e per l’interdizione al suolo.
Nelle Falkland risiedono circa 3.000 abitanti, in massima parte di origine scozzese. Le risorse delle isole sono la pesca e l’allevamento. L’esigua popolazione vanta uno tra i redditi pro-capite più alti del pianeta: 50.000 dollari, scaturiti principalmente dagli introiti delle attività legate alla pesca. Solo le licenze, ad esempio, producono un guadagno fino a 200 milioni di dollari all’anno.
Nel 2011, nell’arcipelago furono scoperti ricchi giacimenti petroliferi per opera della compagnia inglese Rockhopper Exploration, che valuta la possibilità di produrre 50 milioni di barili di greggio. Le estrazioni potrebbero iniziare già nel 2016. A seguito di questa evidenza, il governo britannico ha deciso di avviare una serie di esercitazioni militari e test missilistici nell’arcipelago, questo a scopo di affermare la propria egemonia nell’area.
Se l’Argentina dovesse tornare ad invadere le Isole, molto probabilmente lo scontro si svolgerebbe e risolverebbe in modo diverso rispetto al 1982. Attualmente, sia la Marina che l’Aeronautica britannica non sembrerebbero avere le capacità per avviare, sostenere e vincere un conflitto così distante dalla Madre Patria. Infatti, la Gran Bretagna ha da tempo intrapreso una politica di difesa del proprio territorio basandosi sulla deterrenza nucleare. Non ha sviluppato le unità di superficie per operare lontano dalle coste, ed i battelli nucleari non svolgerebbero alcun ruolo in uno scontro con l’Argentina. Anche gli equilibri geopolitici dell’area sono sostanzialmente diversi, e complice il petrolio, forse Cristina Kirchner potrebbe godere di sostegni che mancarono al suo paese nel 1982. Naturalmente, un conflitto fra le due Nazioni vedrebbe l’interesse dell’Onu, assente nella precedente occasione. E’ possibile ipotizzare che la certezza di non poter intraprendere operazioni militari contro l’Argentina, sia stata una delle concause per indire il referendum atto a valutare la volontà della popolazione delle Falkland. Il risultato avrebbe avuto dunque lo scopo di calmierare la situazione di instabilità politica nelle Isole, benché l’Argentina abbia disconosciuto la validità della consultazione popolare.
Di fatto, la soluzione politica appare ancora a divenire.