L’Aeronautica militare italiana ai tempi del Covod-19

di Giovanni Caprara

Fra gli assetti definiti indispensabili nel periodo della pandemia, vi è naturalmente la Difesa. Le dosi del vaccino per combattere la diffusione del Covid-19 sono state affidate alla custodia dei militari, e stoccate nell’aeroporto militare di Pratica di Mare. Quello che sembra routine, in occasioni particolari torna a essere oggetto di interesse. L’Aeronautica Militare Italiana assicura la difesa aerea 24h su 24 e 365 giorni l’anno, ma durante la diffusione del Covid-19 è stata fondamentale in quanto pur continuando nel suo ruolo istituzionale, ha avuto una parte integrante dei soccorsi ai pazienti affetti dal virus.
In caso di rilevazione di un aeromobile non identificato, dalla “SOR”, Sala Operativa di Reparto dell’aeroporto militare, scatta l’ordine di decollo immediato e viene ripetuto tre volte: Scramble, Scramble, Scramble. I due piloti in turno d’allarme lasciano l’alloggio e si dirigono velocemente alla volta dei mezzi che li condurranno agli shelter dove è ospitata la coppia di F2000-A in “QRA” Quickly Response Alert, già armati ed assistiti dagli specialisti. Dopo essersi seduti a bordo, indossano il casco, allacciano le cinture, coadiuvati dai crew chief, scorrono velocemente la check list pre-volo, e dalla taxy way i velivoli iniziano il rullaggio alla volta della testata pista. A pochi minuti dall’allarme ed in appena 600 metri, i due caccia decollano spinti dagli EJ200 con il post-bruciatore inserito. Il Comando delle Forze da Combattimento (CFC) ha sede a Milano, la catena di comando è coordinata dal Comando Operazioni Aeree di Poggio Renatico, ed i caccia, una volta decollati, sono guidati verso il target dai controllori di intercettazione a terra nei siti radar dei Gruppi Riporto e Controllo di Poggio Renatico, dal 21mo Gruppo Radar di Poggio Ballone e dal 22mo di Licola. Questi sono parte integrante del Servizio Sorveglianza Spazio Aereo o ”SSSA” e lo assicurano H24 per 365 giorni l’anno. L’SSSA prevede che i Gruppi Caccia di Gioia del Colle, Grosseto e Trapani-Birgi mantengano una coppia di velivoli F2000-A in QRA armati e pronti al decollo su Scramble in 15 minuti, ed un’ulteriore coppia in stand-by operativa entro due ore. Le funzioni di comando e controllo degli intercettori della difesa aerea, in ambito NATO, è devoluta al CAOC di Torrejon in Spagna. Dal settembre 2016 i Gruppi Caccia del sistema SSSA provvedono anche a una più efficiente copertura dello spazio aereo nazionale, gestendo a turno il rischieramento di una “cellula d’allarme” a Cameri ed Istrana. Inoltre, l’SSSA è inserito nel sistema NATINAMDS, NATO Integrated Air and Missile Defence System, che ha come scopo la copertura aerea di tutti i Paesi alleati anche in tempo di pace ed è supportato da un sistema Radar terrestre, integrabile da quelli aviotrasportati e navali, a servizio di un avanzato sistema di comando e controllo. Le unità di superficie in navigazione e i velivoli da pattugliamento delle Forze Armate, saranno la proiezione in profondità della rete di sorveglianza che si interfaccia con le strutture del Project Team MARSUR, WG1 o Maritime Surveillance Networking. Questi è il programma dell’European Defence Agency con le Marine militari di Cipro, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Olanda, Polonia, Portogallo, Spagna e Svezia, la cui finalità è individuare una soluzione comune per lo scambio d’informazioni in materia di sorveglianza marittima. A Cala di Ponente, nell’isola di Lampedusa, al comando della 134^ Squadriglia Radar Remota dell’Aeronautica italiana, in una torre di alloggiamento è operativo il Fixed Air Defence Radar, FADR, RAT31-DL, per la sorveglianza aerea a lunga portata e l’implementazione della rete operativa integrata nella catena di comando, controllo, comunicazione ed intelligence dell’Alleanza Atlantica. Questo tipo di radar è dislocato sul tutto il territorio italiano ed è funzionale alla domanda della difesa per la scoperta ed il tracciamento di velivoli e missili, infatti è in grado di svolgere diverse funzioni come il contrasto ai missili anti-radiazione e alle contromisure elettroniche, questo perchè Fixed Air Defence Radar opera in banda D con una portata sino a 470 km di distanza e 30 km in altezza. La potenza media irradiante è di 2,5 kW con una irradiazione pari a 84 kW. L’antenna opera in una frequenza compresa tra 1,2 e 1,4 GHz, all’interno dello spettro delle cosiddette “microonde”. In Italia il FADR consentirà di scoprire ed inseguire anche i missili balistici per riportarne poi la rotta agli altri punti di controllo nazionali e della Nato, in particolare i dati raccolti dai radar in caso di minaccia ICBM vengono distribuiti ed elaborati dall’11° Gruppo DAMI, Difesa Aerea Missilistica Integrata, di Poggio Renatico ed il 22° Gruppo Radar di Licola, i quali hanno poi il compito di guidare gli assetti della Difesa Aerea. Il FADR può essere controllato anche da remoto e la configurazione meccanica con cui è stato disegnato ne consente la facilità di assemblaggio e smontaggio nei campi di battaglia, inoltre, agevola la difesa aerea alla tecnologia Wi-MAX, Worldwide Interoperability for Microwave Access, con accesso internet ad alta velocità in modalità wireless.
Nel corso della pandemia relativa al Covid-19, l’Aeronautica ha mostrato la propria capacità operativa con gli elicotteri HH-101A, operati da equipaggi del 9° Stormo di Grazzanise e del 15° Stormo di Cervia. Si tratta di aeromobili di ultima generazione utilizzati per molte tipologie di missioni, dalla ricerca e soccorso fino al supporto alle operazioni speciali, e sono in grado di caricare e trasportare le A.T.I. Aircraft Transit Isolator. Inoltre, è operativa H24 nel trasferimento di pazienti altamente infettivi in regime di biocontenimento e nel trasporto di materiale sanitario, la 46° aerobrigata di stanza a Pisa, con i suoi velivoli C-130J Hercules e C-27J Spartan. Le attività vengono coordinate dal Comando Operazioni Aeree di Poggio Renatico, che attraverso l’Air Operation Center, riceve e valuta le richieste avanzate da ospedali, prefetture e, durante le emergenze sanitarie, anche dalla Protezione Civile.
In concorso con le altre Forze Armate, l’Aeronautica Militare è dunque in grado di assicurare la difesa in ogni momento, ma anche di rispondere alle necessità dettate da eventi non collegati a questioni prettamente militari.