Le operazioni verso Raqqa dell’esercito siriano

di Angelo Gambella

Siria militariIl 2 giugno è ufficialmente ripartita “la corsa per Raqqa” da parte dell’esercito siriano intenzionato a raggiungere, prima delle forze curde, la città considerata capitale dallo Stato Islamico (Daesh in arabo).
Le unità militari siriane si sono concentrate nei giorni precedenti poco ad est di Ithriya, località strategica posizionata lungo l’autostrada che origina da Homs e che da quella località biforca verso nord per Aleppo via Khanasser, e verso est per Raqqa.
Le operazione militari si svolgono lungo questa autostrada, che attraversando il deserto, consente di raggiungere il corso dell’Eufrate e le città di Tabqa e di Raqqa, quest’ultima lontana più di 100 km da Ithriya.
Grazie alla copertura aerea dei caccia-bombardieri degli alleati russi i successi militari sembrano consistenti sin dalle prime ore.
Le forze siriane sono costituite da un raggruppamento di unità dell’esercito propriamente detto e da gruppi composti da volontari fedeli al governo di Assad. Mentre l’esercito è principalmente costituito dal 555mo reggimento e da reparti della fanteria di marina, la vera ossatura dell’operazione è data dai Falchi del Deserto. Questa formazione para-militare siriana composta da ex soldati e da volontari è una struttura ben armata ed addestrata, anche con il concorso di consiglieri militari russi, protagonista tanto della riconquista della maggior parte dell’area collinare della provincia di Latakia, sia della liberazione di Palmira, in collaborazione con le Forze Tigre l’altra unità d’elité siriana (questa facente parte dell’esercito regolare, ora stanziata ad Aleppo).
Il 3 giugno i progressi lungo l’autostrada per Raqqa appaiono subito rapidi con la presa del bivio di Zakiyah, catturato il quale la distanza dell’esercito dalla base aerea di Tabqa scende a 47 km.
L’obiettivo primario dell’operazione, come riportato dal Direttore Oliari il 4 giugno, appare sin da subito Tabqa con la sua base militare e l’importante diga sull’Eufrate. I combattenti dell’ISIS, pur impegnati in operazioni di contrasto, non riescono a difendersi agevolmente in un campo aperto che mal si concilia con la possibilità di tendere imboscate, mentre alcuni mezzi blindati trasformati in autobomba vengono distrutti o catturati senza poter raggiungere gli obiettivi.
Il 4 maggio viene liberato il primo villaggio della provincia, Bir-Abu-al-Allaj. La distanza dalla base di Tabqa si riduce da 47 a 35 km in poche ore, per quella che sembra esordire come una guerra lampo verso Raqqa. Considerando la difficoltà per i più di localizzare villaggi nel deserto, può risultare utile al lettore questa mappa di wikipamia:

Raqqa mappa fuori

Il 5 giugno le truppe riprendono le antenne delle telecomunicazioni della SyriaTel, mentre il 6 giugno la blietzkrieg lungo l’autostrada per Raqqa prosegue con la presa di Khirbat-Zaidan a 30 km dall’aeroporto di Tabqa.
L’8 giugno viene liberata una nuova località abitata, mentre il giorno successivo viene segnalata la prima perdita di un soldato siriano mentre il bilancio dei miliziani dell’Isis caduti, tuttavia non verificabile, sembra consistente. Più ad est una colonna di veicoli con 50 jiahdisti che cercavano di raggiungere la base di Taqba risulta neutralizzata da un caccia siriano.
I Falchi del Deserto riescono a raggiungere il 10 giugno l’area gasifera di Sfaiyah e il bivio per Tabqa a circa 20km dalla base aerea di Tabqa e a 60 km da Raqqa.
La conquista del crocevia, che porta indipendentemente a Taqba e a Raqqa, segna il primo reale successo dell’operazione. Qui però i siriani subiscono l’incursione di 5 attaccanti suicidi, tutti minori d’età, dei quali quattro riescono a farsi esplodere lasciando sul terreno otto soldati, mentre il quinto, un ragazzo di appena 13 anni viene catturato.
Attualmente, le forze siriane starebbero consolidando le posizioni tanto allo strategico crocevia che nella retroguardia. La veloce avanzata ottenuta potrebbe esporre i siriani a contrattacchi dell’Isis nel tentativo di tagliare le linee di comunicazione con il bivio di Ithriya, ormai lasciato abbondantemente alle spalle.
Intanto oltre 10 strike aerei siriani e russi colpiscono Taqba, l’aeroporto e i dintorni.
Per la prima volta dopo oltre un anno di assenza, i siriani hanno stabilito una ferma presenza nel governatorato di Raqqa che era stato totalmente abbandonato dopo la costante progressione dell’Isis. Le forze regolari appoggiate dall’aviazione russa, sono in questo momento in posizione di forza rispetto alle forze curdo-arabe (SDF) che da nord, appoggiate dalla coalizione a guida Usa, hanno marcato un buon avanzamento verso Raqqa, ma che ora sono impegnate più a nord, a Manbij, nel governatorato di Aleppo.
E’ ragionevole attendersi molto presto la ripresa dell’iniziativa che dovrebbe rivolgersi in direzione dell’aeroporto militare di Tabqa: se questo fosse conquistato, consentirebbe all’esercito siriano di poter contare su un supporto logistico di primaria importanza per le truppe di terra e di poter schierare elicotteri d’assalto direttamente sul posto, in vista di una successiva manovra su Raqqa.