LIBIA. Gentiloni e Leon ad Algeri per convincere la pare “di Tripoli” all’accordo

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Leon bernardinoIl ministro degli Esteri Paolo Gentiloni si è recato ieri ad Algeri per incontrare l’inviato dell’Onu per la crisi Bernardino Leon, il presidente del Congresso nazionale generale “di Tripoli”, Nuri Abu Sahmai, e il ministro algerino per gli Affari Maghrebini, Abdelkader Messahel.
Scopo dell’incontro è stato quello di operare per coinvolgere la parte “di Tripoli” nell’accordo siglato lo scorso 12 luglio in Marocco dai delegati del governo riconosciuto “di Tobruk”, guidato da Abdullah al-Thani, della tribù di Misurata, nonché dai rappresentanti di altre tribù, movimenti indipendenti e municipalità. Il governo “di Tripoli”, islamista, riconosciuto solo da Qatar e Turchia e con a capo Khalifa al-Ghweil, non aveva preso parte alla riunione di Skhirat, in quanto riteneva eccessive le concessioni che avrebbe dovuto fare alla controparte “di Tobruk”, compreso il riconoscimento dell’assembrea eletta nel giugno dello scorso anno.
Fondamentale è stato invece l’appoggio della tribù di Misurata, la quale aveva contribuito in modo fondamentale a fare in modo che gli islamisti vincessero i miliziani della tribù di Zintan e quindi prendessero il controllo della capitale.
Al termine dell’incontro di ieri l’inviato dell’Onu Bernardino Leon lo ha giudicato come un passo positivo nella direzione della prosecuzione del dialogo con tutte le parti libiche.
L’Italia riveste un ruolo di primo piano nel tentativo di arrvare al dialoco nazionale e alla fine del conflitto.