L’Isis tenta di sfondare a Deir Ezzor, aspri combattimenti in corso

di Angelo Gambella

Dall’assediata Deir Ezzor, nell’est della Siria, lungo l’Eufrate giungono rapporti sempre più preoccupanti per le sorti della popolazione civile.
Il capoluogo dell’omonimo governatorato siriano assaltato dall’ISIS e difeso dalle forze governative ospita attualmente circa 120mila abitanti.
La parte della città controllata dai lealisti, completamente assediata dal 2015, si trova, dopo la caduta di Palmira, tagliata fuori da qualsiasi possibilità di un contrattacco da occidente. L’unico mezzo di collegamento con il resto della Siria è affidata all’aeroporto militare, strenuamente difeso nel tempo ed aperto solo allo scalo di elicotteri militari, mentre i rifornimenti dallo stato e soprattutto dall’alleato russo arrivano unicamente attraverso il lancio paracadutato dagli aerei.
L’assalto in corso, giunto al sesto giorno, appare poderoso. Se la cifra di 14mila combattenti fornita da media siriani può apparire spropositata non lo sono le indicazioni di una partecipazione alla battaglia di elementi provenienti dall’Iraq e in particolare dalla piana di Ninive. L’accuratezza dell’assalto viene spiegata con la pianificazione operata da ex ufficiali dell’esercito di Saddam Hussein.
L’azione dell’ISIS, favorita dal controllo delle posizioni sul monte Tharde, è sembrata subito intenzionata a dividere il territorio controllato dalle forze siriane in due parti, secondo il classico schema che proprio l’esercito siriano ha messo in campo nelle sue ultime azioni nei confronti di ribelli ed estremisti islamici.
A Deir Ezzor i combattenti dell’ISIS sono riusciti a separare il centro cittadino dall’aeroporto militare attraverso una serie di assalti contemporanei portati al Cimitero, al check-point Panorama, alle residenze universitarie e al quartiere Jiraya. Ed è con la cattura di questo distretto tra il capoluogo e la base militare ad est, dovuta all’azione congiunta dei miliziani provenienti da sud e quelli che attaccavano da nord, che si è realizzata la temuta divisione della sacca in due parti.
Nella notte oltre 200 soldati siriani appartenenti a forze di élite sono riusciti ad atterrare con elicotteri nell’aeroporto militare, portando all’interno della base del 137mo reggimento rifornimenti fondamentali per resistere ai miliziani. Con questa mossa i governativi sono riusciti a respingere un nuovo assalto e a recuperare alcune posizioni perse, ma non hanno potuto ricucire la linea di rifornimento con il resto della città.
L’artiglieria dell’ISIS sulle posizioni governative e i quartieri residenziali proviene dai quattro lati, mentre il fuoco di risposta siriano sembra indirizzato verso le aree della città dall’altra parte del fiume sotto controllo dei miliziani, affidando all’aviazione il bombardamento dei settori ovest e sud. Sono, infatti, pesantissimi i raid aerei russi (ieri ne sono stati contati più di 85) e siriani sui veicoli e le posizione dell’Isis, tuttavia l’assalto è ripreso oggi con rinnovato vigore anche facilitato da una densa nebbia che ha interessato l’area dei combattimenti. Ancora una volta condizioni climatiche favorevoli all’uso dei temibili blindati-bomba lanciati da attaccanti suicidi sulle posizioni siriane. Una di queste autobomba è stata intercettata e distrutta prima di raggiungere l’obiettivo.
Da attivisti di Deir Ezzor arrivano rapporti di esecuzioni sommarie di militari siriani catturati, ma anche notizie di una coscrizione forzata di uomini abili da inviare al fronte nella drammatica situazione venutasi a creare per la città. Interessanti anche i rapporti di una parziale insurrezione nella parte Isis della città, laddove civili hanno dato alle fiamme ieri alcune vetture della polizia islamista.
I morti registrati sono numerosi, sia sul fronte dei difensori che, particolarmente, tra gli attaccanti. Attivisti e media locali attraverso i social network descrivono il timore dei residenti di cadere nelle mani dell’ISIS. In seguito ai rapporti sull’attacco ISIS un comunicato delle Nazioni Unite fa sapere della profonda preoccupazione per la sicurazza dei centomila dell’assediata Deir Ezzor, tuttavia non pare esserci la stessa mobilitazione internazionale che ha recentemente interessato Aleppo recuperata dai governativi.
L’esercito siriano, nonostante il rovescio iniziale, è riuscito a tenere l’ultima linea di difesa dell’aeroporto ed è attualmente impegnato a respingere un nuovo assalto allo scalo militare da tre direttrici. Se le ondate dell’ISIS subiranno un rallentamento, anche grazie alle sortite aeree russe, le forze armate siriane e i loro alleati sul terreno potranno tentare nelle prossime ore un difficile ma possibile contrattacco. In caso contrario la città rischia di essere attaccata dai quattro lati e di cadere nelle mani degli assalitori, mentre la perdita dell’aeroporto significherebbe la fine di qualsiasi possibilità di rifornimento esterno.
In sviluppi dell’ultima ora le forze armate siriane hanno recuperato posizioni nell’area residenziale tra centro ed aeroporto. Di fatto la linea di rifornimento è sotto il fuoco controllato dell’Isis ma non completamente tagliata in questo momento. La situazione è fluida e maggiori evoluzioni potrebbero seguire nelle prossime ore. Infine, l’offensiva lanciata in queste ore dai siriani verso Palmira avrebbe l’obiettivo di alleggerire la pressione su Deir Ezzor.

Mappa da Southfront.org.