L’Onu accusa l’Ucraina di detenzioni illegali e torture sui prigionieri

di C. Alessandro Mauceri –

ucraina prigionieriDure accuse sono state rivolte dalle Nazioni Unite nei confronti dell’Ucraina. In un rapporto di 53 pagine, le NU hanno accusato Kiev e la SBU (spionaggio ucraino) di centinaia di casi di detenzione illegali e di torture e maltrattamenti nei confronti dei detenuti.
Come riportato dal Times, l’assistente del segretario generale delle Nazioni Unite per i diritti umani Ivan Šimonović ha affermato che per la prima volta si hanno le prove dell’ “entità e la brutalità delle torture sistematiche di Stato (Ucraina)”. Inoltre è stata rivelata la presenza di 5 campi di prigionia segreti sul territorio.
In risposta alle pesanti accuse i servizi segreti ucraini hanno negato ogni responsabilità: “I servizi di sicurezza dell’Ucraina rispettano le norme della legislazione ucraina e tutte le convenzioni e gli accordi internazionali sui diritti umani”, ha detto Elena Gitlyanskaya, portavoce del dicastero ucraino, a RIA Novosti.
Duro il commento dell’eurodeputato della Repubblica Ceca Jiří Mashtalka che, riferendosi al rapporto pubblicato dalle NU, ha affermato che sarebbe una “soluzione equa” imporre sanzioni contro l’Ucraina per il mancato adempimento degli accordi di Minsk. “Se nel mondo ci fosse l’onestà, ci sarebbero le sanzioni (contro l’Ucraina, ndr), e il tribunale internazionale agirebbe per valutare quello che è successo a Odessa e altrove in Ucraina. Ma, purtroppo, la comunità internazionale sta usando due pesi e due misure”, ha dichiarato Mashtalka ad un giornale.
Il ministero degli Esteri russo ha commentato l’accaduto dicendo che “l’immagine reale delle azioni illegali dei servizi segreti ucraini è sempre più chiara ad ogni rapporto”.
Secondo l’ultimo rapporto rilasciato dall’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani, a due anni dall’inizio degli scontri in Ucraina la situazione della parte orientale del Paese è ancora mutevole ed esistono seri rischi che si trasformi in un “conflitto continuo”.
In una dichiarazione alla stampa di Ginevra un responsabile delle NU ha dichiarato che la situazione della parte orientale dell’Ucraina è molto preoccupante e che la crisi non è ancora finita.
Secondo i dati delle NU sono 9.371 i morti nell’Ucraina dell’est da aprile 2014 data di inizio del conflitto, e 21.532 sono i feriti. “Le sparizioni, le detenzioni arbitrali e la tortura” continuano ad essere pratiche “profondamente radicate” su tutto il territorio.