L’Onu chiede al Botswana chiarimenti su discriminazioni per indigeni e gay

di Enrico Oliari –

Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha inviato una nota al governo del Botswana con la quale contesta le discriminazioni rivolte agli indigeni Basarwa, in particolare quelli che vivono nella riserva di caccia di Kgalagadi e quelli che sono stati arbitrariamente arrestati con l’accusa di bracconaggio.
Da Ginevra sono inoltre stati richiesti a Gaborone chiarimenti sulla mancata consegna di medicine antiretrovirali e la criminalizzazione dell’omosessualità, dopo che un gruppo di attivisti, il Ditshwanelo (Centro per i diritti umani), ha presentato una denuncia in merito.
Il ministro della Difesa, Giustizia e Sicurezza del Botswana, Ramadeluka Seretse, ha già fatto sapere, attraverso il quotidiano locale Africa Review, l’intenzione del governo di collaborare con le Nazioni Unite ed ha precisato che già nel recente passato sono state approvate norme per la tutela e l’integrazione sociale degli indigeni, come il diritto al reclutamento nell’esercito e nella polizia nazionale o la concessione di licenze speciali di caccia nel rispetto delle pratiche tradizionali.