Mali. Assimi Goita nominato presidente ad interim

di Alberto Galvi –

La Corte costituzionale del Mali ha nominato il colonnello Assimi Goita nuovo presidente ad interim del paese a seguito delle dimissioni del suo predecessore, Bah Ndaw, con l’incarico di condurre il processo di transizione.
Dopo aver guidato il colpo di stato dello scorso agosto che ha rovesciato il presidente Ibrahim Boubacar Keita, Goita era diventato vicepresidente ad interim; i militari a lui fedeli hanno quindi arrestato Ndaw e il primo ministro Moctar Ouane il 24 maggio scorso prima di rilasciarli il 27, dopo che questi hanno accettato di rassegnare le loro dimissioni dal loro incarico, ossia guidare un esecutivo di transizione con il fine di organizzare il ritorno al governo di Boubacar Keita.
I 15 capi di governo dei paesi membri dell’ECOWAS (Economic Community of West African States), compreso Goita, temendo che possa aggravarsi la situazione di instabilità in vaste aree del Mali, si sono incontrati in Ghana per discutere della questione. Un problema che preoccupa anche Francia e Stati Uniti, che vedono il rischio che il paese africano possa diventare un terreno fertile per la nascita di nuovi gruppi jihadisti. L’ECOWAS, insieme a Usa e la Francia hanno quindi avvertito il Mali della loro intenzione di introdurre sanzioni nei suoi confronti se la questione non dovesse risolversi. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha intanto minacciato di ritirare le truppe francesi dal Mali.
La Francia era infatti intervenuta militarmente con l’operazione denominata Barkhane per respingere un’avanzata jihadista in Mali nel 2013 per poi continuare le operazioni nel resto della regione del Sahel negli stati del Ciad, Mauritania, Niger e Burkina Faso.
Il Mali che sta infatti combattendo una brutale insurrezione islamista dal 2012 che ha portato i ribelli a conquistare il nord del paese. Nonostante l’intervento di Parigi gli attacchi sono continuati mentre gli insorti hanno capitalizzato la persistente instabilità politica della regione, espandendosi nei paesi confinanti.